“Il 2024 evidenzia una dinamica demografica in continuità con quella dei recenti anni post-pandemici: un calo contenuto della popolazione residente, la conferma di una dinamica naturale fortemente negativa, una dinamica migratoria positiva. Al 1° gennaio 2025 la popolazione residente conta 58 milioni 934mila unità, 37mila in meno rispetto alla stessa data dell’anno precedente.”
Così il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica.
“Il calo di popolazione – ha specificato – non coinvolge in modo generalizzato tutte le aree del Paese: mentre nel Nord la popolazione aumenta dell’1,6 per mille, il Centro e il Mezzogiorno registrano variazioni negative pari rispettivamente al -0,6 per mille e al -3,8 per mille.”
IN 10 ANNI 352MILA GIOVANI HANNO LASCIATO L’ITALIA
“Nel decennio 2013-2022 sono costantemente aumentati i giovani italiani che hanno trasferito all’estero la residenza; molto meno numerosi sono stati invece i rientri in patria. In questo periodo, di oltre un milione di cittadini espatriati, un terzo (352mila) aveva un’età compresa tra i 25 e i 34 anni e, tra questi, oltre 132mila (37,7%) erano in possesso della laurea al momento della partenza.”
Così il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica.
“D’altro canto – ha proseguito – i rimpatri di giovani della stessa fascia d’età sono stati circa 104mila, di cui oltre 45mila laureati: la differenza tra i rimpatri e gli espatri dei giovani laureati è costantemente negativa e restituisce una perdita complessiva per l’intero periodo di oltre 87mila giovani laureati. In particolare, nel solo 2022, il saldo è negativo nella misura di 12mila individui; nello stesso anno i giovani laureati emigrati si sono diretti prevalentemente in Germania (3mila) e nel Regno Unito (2,6mila).”
IN 20 ANNI BOOM DEI LAVORATORI OVER 50
“Nel 2024 l’occupazione è aumentata per il quarto anno consecutivo, raggiungendo i 23 milioni 932mila occupati, +352mila rispetto all’anno precedente. Se si considerano gli ultimi venti anni, all’attuale record occupazionale corrisponde una struttura differente per classi di età. In particolare, dal 2004 al 2024, gli occupati sono 1 milione 631mila in più (+7,3%): il saldo positivo sintetizza un calo di oltre due milioni di occupati tra i giovani di 15-34 anni e di quasi un milione tra i 35 e 49 anni, più che compensato dall’aumento degli over 50, pari a quasi 5 milioni.”
Così il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, in audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica.