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Il precipizio degli stipendi dei lavoratori: calati di 120 miliardi nel 2020

I dati sono quelli del Centro Studi dell’Unione Generale del Lavoro (Ugl) e relativi alle ripercussioni economiche e sociali della pandemia. Il Segretario Generale Ugl, Paolo Capone, ha diramato una nota.

LA NOTA UGL
“Dall’analisi del Centro Studi – ha detto – si prevede un calo del reddito dei lavoratori pari a 120 mld nel 2020 rispetto al 2019, mentre salirebbero a oltre 4,6 milioni le persone in condizione di emergenza alimentare. Sono numeri drammatici che confermano quanto stiamo dicendo dall’inizio dell’emergenza: occorrono interventi immediati e potenti per salvaguardare il Paese e mettere in sicurezza imprese e lavoratori. Purtroppo, le misure messe in campo dall’Esecutivo, oltre a essere gravemente insufficienti rispetto alla drammaticità della crisi, come scrive efficacemente il nostro Centro Studi, sono “impalpabili” – ha continuato – sono peraltro meravigliato dal silenzio delle altre organizzazioni confederali, quali Cgil, Cisl e Uil, troppo spesso accondiscendenti verso l’inconsistenza dei provvedimenti adottati. Come sindacato – ha continuato – rimaniamo per natura dalla parte dei lavoratori e delle imprese, dalla parte del buonsenso economico, alleati di chi persegue il bene dell’Italia e dei cittadini. In tal senso è necessario ribadire l’importanza del welfare – ha concluso Capone – mai come oggi occorre pretendere a gran voce la difesa del diritto al lavoro che costituisce l’asse portante su cui si fonda la nostra Repubblica”.

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