Pubblichiamo la Nota “Il mercato del lavoro: dati e analisi” (edizione marzo 2023), redatta congiuntamente dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, dalla Banca d’Italia e dall’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL).
Dopo la frenata dell’ultima parte del 2022, nei primi due mesi dell’anno l’occupazione alle dipendenze ha accelerato.
Tra gennaio e febbraio sono stati creati oltre 100.000 posti al netto delle cessazioni, circa un terzo in più rispetto allo stesso periodo del 2019, prima della pandemia.
La domanda di lavoro è stata trainata soprattutto dai servizi.
Beneficiando del calo dei prezzi dell’energia, si è rafforzata anche la dinamica nell’industria.
La crescita dell’occupazione si è finora concentrata nella componente a tempo indeterminato, grazie anche alle numerose trasformazioni di contratti a termine.
Nei prossimi mesi la ricomposizione della forza lavoro verso impieghi stabili potrebbe essere meno intensa: la quota dei contratti a tempo determinato, sul totale delle assunzioni, sta lentamente aumentando.
Dopo essere state più penalizzate rispetto agli uomini durante la crisi pandemica, dalla fine del 2021 l’occupazione femminile è cresciuta fino a raggiungere livelli storicamente elevati.
A questa dinamica ha contribuito l’alta incidenza nel biennio 2021-22 della domanda di lavoro nei settori del commercio, del turismo e dei servizi alla persona, dove la quota di donne impiegate è maggiore.
Negli ultimi due anni le donne hanno però occupato solo un terzo dei posti a tempo indeterminato.
Nel 2022 il numero di disoccupati misurato dalle dichiarazioni di immediata disponibilità, si è ridotto di 80.000 unità, meno rispetto al calo del 2021 (-300.000).
In linea con i dati dell’Istat, che segnalano una diffusa crescita dei tassi di partecipazione, i flussi di nuovi ingressi nello stato di disoccupazione rimangono consistenti: sono aumentati in tutte le fasce di età e soprattutto nel Mezzogiorno.