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Una piccola speranza sulla natalità? I casi de L’Aquila e di Bari | L’analisi di Ramiro Baldacci

L’inizio dell’anno ha riportato alla ribalta il tema drammatico del calo demografico nel nostro Paese, con un crollo verticale delle iscrizioni degli alunni alle scuole superiori in tutta Italia. E questo calo continua a progredire inesorabilmente nel ciclo vitale del nostro Paese: tra pochi anni il crollo verticale arriverà al mondo del lavoro, e quindi al sistema previdenziale, al welfare, alla sanità, al funzionamento stesso del nostro Stato.

L’appello è ormai trasversale, ribadito più volte, le analisi sono state fatte e approfondite, il tema è talmente diffuso da iniziare a preoccupare tutta l’Europa… manca però ancora una soluzione seria e concreta.

Ma due piccole notizie riaccendono il lume della speranza, la possibilità di vedere una strada da seguire per provare a trasformare le analisi in azioni concrete per una inversione di tendenza che porti a una risoluzione del problema.

L’Ospedale San Salvatore de L’Aquila

Al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale dell’Aquila il 2024 ha segnato l’anno della svolta. In controtendenza rispetto al trend nazionale, infatti, i parti sono aumentati. L’incremento, pur non essendo marcato, assume un valore importante perché, a fronte di un netto e generalizzato calo demografico a livello nazionale, certifica comunque una ripresa della natalità nell’area dell’aquilano.

Nel 2023 i parti furono 708, nel 2024 hanno toccato quota 743, un incremento di 35 nascite. L’inversione di tendenza, sancita dal riscontro numerico, è di buon auspicio per l’anno appena iniziato, tenendo conto che l’ospedale aquilano richiama utenti anche da altre province dell’Abruzzo.

I Punti Nascita ASL di Bari

Sono stati quasi 4.800 i nuovi nati del 2024 nei cinque Punti nascita della Asl Bari. Per l’esattezza 4.789, frutto di 4.692 parti distribuiti tra le unità operative di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Di Venere e del San Paolo di Bari e dei presidi ospedalieri di Altamura, Monopoli e Corato. Numeri importanti, che confermano le performance dell’anno record, il 2023, quando è stato toccato il picco dell’ultimo quinquennio sia in termini di nati (4.861) sia nel numero dei parti (4.749). Tra i dati rilevanti del 2024, vi è il superamento della soglia minima dei 500 parti annui anche ad Altamura (558), che così raggiunge tutti gli altri Punti nascita ASL Bari e centra uno degli standard di sicurezza e qualità raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità.

“Tutti questi dati – spiega il direttore generale facente funzioni, Luigi Fruscio – assumono una maggiore importanza per la Asl Bari e, soprattutto, per la vita dei neonati e delle famiglie, in considerazione del fatto che, al fianco dei Punti nascita, nello stesso Dipartimento viene svolta un’attività ultra-specialistica da parte di unità operative complesse quali la Genetica, la Medicina e Chirurgia Fetale e la Procreazione Medicalmente Assistita che permettono di assicurare una assistenza ottimale anche alle coppie a rischio riproduttivo e alle gravidanze a rischio, realmente dal concepimento al primo vagito”.

E ora?

Una rondine non fa primavera. Lo avevamo detto in premessa, questi segnali sono davvero piccoli rispetto alla grandezza del problema. E’ giusto comunque sottolineare anche quando le cose migliorano. La strada è ancora lunghissima e le azioni veramente determinanti che possano svoltare la situazione non sono state ancora trovate.

Però qualcosa è stato fatto. E qualche segnale arriva. E forse non è un caso che nel giorno in cui l’Istat annuncia il record storico per la disoccupazione in Italia (mai così bassa) e per l’occupazione femminile (mai così alta), arrivino anche buone notizie sulla natalità. La stabilità sociale ed economica che deriva di avere un’occupazione e che consente alle tante coppie del nostro Paese di arrivare alla fine del mese, può sicuramente essere un ottimo incentivo per far ripartire anche la natalità.

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