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Natalità: cosa stiamo aspettando?| L’appello di Gigi De Palo

L’Istat ha pubblicato i dati ufficiali e definitivi delle nascite di quest’anno.

Lo scorso anno erano nati 393 mila bambini, quest’anno ne sono nati appena 379 mila.

Sempre peggio.

Cosa stiamo aspettando?

Che non ci siano più le risorse per pagare le pensioni?

Che crolli il welfare cittadino che contrasta le situazioni?

Che la sanità pubblica diventi privata?

Che le scuole svuotate dai giovani che non nascono più diventino centri anziani?

Che le aziende italiane non riescano a trovare più lavoratori facendo crollare il Pil del nostro Paese?

Non c’è più tempo da perdere: senza un obiettivo concreto si naviga a vista e si va a sbattere contro un muro.

Se il Paese non ha una mèta, un obiettivo raggiungibile, un progetto concreto per far ripartire le nascite, rischiamo di girare a vuoto, commentando semplicemente i dati che escono ogni anno.

Le analisi sono chiare, serve la sintesi.

Occorre coinvolgere tutti, nessuno escluso in questa partita.

Per questo ogni anno organizziamo gli Stati generali della natalità, per mettere insieme il mondo della politica, quello delle banche, quello delle aziende, quello dello sport, quello dello spettacolo, quello dei media perché siamo tutti convocati per giocare questa sorta di finale mondiale.

Noi facciamo da pungolo, ma la politica (che ha gli strumenti per farlo) deve fare la politica altrimenti non se ne esce.

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