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Moody’s rinvia la sua analisi e l’Italia evita di sprofondare in “Serie B”

Per il momento l’Italia evita la retrocessione nell’economia europea. Moody’s, infatti, ha rinviato l’esame per il nostro Paese. L’agenzia, in una nota, aggiorna il proprio calendario e rimanda le sue valutazioni su di noi e sulla Grecia. Ma non solo. Con questo rinvio Moody’s non modifica il rating Baa3 dell’Italia con outlook stabile. Dbrs invece come nelle attese si esprime: il giudizio sull’Italia è confermato a BBB (high), ma il trend è rivisto da stabile a negativo. Una revisione al ribasso legata, si legge in una nota, alla “considerevole incertezza sulle ripercussioni economiche. La pandemia – dico dall’agenzia canadese – è un test per la resilienza economica italiana”,

La mancata azione di Moody’s calma un po’ le acque anche perché il timore di un downgrade era molto alto. Una retrocessione in termini tecnici è una “junk”, ovvero spazzatura. E questo avrebbe creato forti implicazioni per l’Eurotower. In caso di downgrade Francoforte avrebbe potuto trovarsi ‘obbligata’ a rafforzare gli acquisti di titoli di stato emessi da Roma per evitare tensioni sul mercato dei bond con conseguenze a livello europeo. E per colmare il possibile esodo degli investitori privati, quali fondi pensioni e compagnie assicurative che spesso possono tenere in portafoglio solo bond con rating elevati. Le regole variano ma di solito chi emette bond ha bisogno di un rating a grado di investimento da parte di due delle tre maggiori agenzie di rating per essere incluso nei portafogli.

Questo può tradursi nel fatto che un rating junk da più di una agenzia di rating possa innescare un’ondata di vendite forzata. Al momento, in ogni caso, non è il caso dell’Italia, che si mantiene il grado di investimento per S&P e Fitch, nonostante l’inatteso downgrade deciso da quest’ultima. Le borse hanno atteso Moody’s senza mostrare particolari segnali di tensione. Le piazze finanziarie del Vecchio Continente chiudono tutte positive con l’accordo dell’Eurogruppo sul Mes. Piazza Affari guadagna l’1,13% spinta dalla banche con lo spread in calo a 238. Banco Bpm sale del 5%, Unicredit e Ubi dell’1,2%. In rialzo anche Fca e Cnh, che avanzano rispettivamente del 2,2% e del 4%.

A rassicurare i mercati è anche il chiarimento della Corte di Giustizia Ue che rafforza le parole di Christine Lagarde. Sollecitando una risposta di bilancio europea e chiedendo solidarietà, il presidente della Bce ribadisce che l’Eurotower va avanti imperterrita e farà tutto ciò che è necessario per perseguire l’obiettivo della stabilità dei prezzi “nell’ambito del suo mandato”. Un mandato che, secondo la corte costituzionale tedesca, la Bce ha superato con il ‘Pspp’, il programma di acquisti di debito pubblico varato da Mario Draghi nel 2015 e che rappresenta oggi solo un quarto degli acquisti di titoli pubblici. La Corte di Giustizia Ue ha però precisato di essere la sola competente: istituita dagli Stati membri per garantire un’applicazione uniforme del diritto dell’Unione, la “Corte di giustizia Ue è competente a constatare che un atto di un’istituzione dell’Unione è contrario al diritto dell’Unione” e, si legge in una nota, “una sentenza pronunciata in via pregiudiziale da questa Corte vincola il giudice nazionale per la soluzione della controversia dinanzi ad esso pendente”.

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