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Milano deve rimanere Cosmopolita per non perdersi | Gli italiani del futuro di Benedetta Cosmi

Cosmopolita, la Milano che amiamo è sia «casa» e «botteghe» sia cosmopolita con le imprese e le persone. Se ne mancasse una, e sta succedendo, cosa sarebbe Milano? Il tema degli affitti, gli alloggi per lavoratori, i negozi storici.

«Le imprese creano relazioni e manufatti – mi porto a casa questo dopo il primo anno di mandato» dice il Presidente Giovanni Mantegazza all’Assemblea Apa. «Artigiani fieri», per riprendere la fiera di Rho.

Milano è il «nuovo» e il conservare «come nuovo» il gusto di altri tempi. Pensiamo, in questo clima natalizio, all’iconica «bottega» di Londra, su Piccadilly Street, Fortnum & Mason, una delle principali dal 1707. La costruzione della Galleria Vittorio Emanuele II iniziò nel 1865 e fu completata nel 1877. Per prendere un paragone meneghino. Milano sta supplendo, sotto alcuni aspetti, Londra dopo la Brexit, ed è diventata molto più Cosmopolita, l’importante è che conservi se stessa. Una città fondata sul lavoro. Se perdiamo Milano bisogna riscrivere la Costituzione: democratica fondata sul tempo libero.

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