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Michela Andreozzi, regista e sceneggiatrice: “La commedia ha una responsabilità civile nei confronti del tema della ripartenza”

Michela Andreozzi, regista e sceneggiatrice, è intervenuta agli Stati Generali della Ripartenza organizzati dall’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia il 29 e 30 novembre 2024 a Bologna.

Ecco le sue dichiarazioni prima di intervenire al panel centrato sul tema “Cultura e commedia all’italiana: quali i nuovi itinerari?“, moderato da Fabrizio Salini.

“Lo stato di salute del cinema italiano secondo me in questo momento è buono. E’ ritornata l’affluenza, tra i film migliori degli ultimi anni sicuramente ci sono delle commedie, tante regie femminili, quindi direi che stiamo andando meglio, anche se non abbiamo ancora raggiunto i nostri obiettivi.

Credo che la commedia abbia una responsabilità civile nei confronti del tema della ripartenza, perché soltanto attingendo a quelli che sono effettivamente i temi che ci stanno a cuore, anche quelli proprio drammatici, si possono sviluppare in realtà dei punti di vista per osservare queste scene, raccontare queste scene con la lente dell’umorismo che comunque trasforma, trasforma per chi lo fa ma trasforma anche per chi lo vede.

Chi dirige film sa benissimo che è soltanto il frontman di una band che altrimenti non potrebbe suonare, nessuno è un “one man band” nel cinema, si è semmai frontman – quando ci si riesce – di una band che ha mille strumenti, mille facce, mille professionalità e in questo l’Italia è eccellenza pura. Credo che è un punto di vista che quasi non riesco a vedere al di fuori perché è parte del mio DNA, faccio parte proprio di una famiglia numerosa, ho sempre lavorato in coppia, mi piace lavorare in team, mi piace la compattezza. Se questo è diventato un tema generale vuol dire che una parte dei desideri che ho sempre coltivato stanno cominciando a essere di ordine pubblico. E poi c’è bisogno di fare cordata in questo momento sotto tutti i punti di vista, creativo ed economico.

Noi siamo pronti a intrattenere e non possiamo farlo senza il sostegno dell’ “impresa cinema”, quindi senza il sostegno della finanza. È un matrimonio che bisogna rinnovare in continuazione, è un patto che bisogna rinnovare in continuazione, è un dialogo che va rinnovato con onestà ma soprattutto con entusiasmo e questo non può mancare. Vedo, anche lo sperimento con me, che quando un’idea è un’idea sentita, condivisa con gioia e entusiasmo è un’idea che trova la sua strada.

Progetti per il nuovo anno? Un film nuovo, una commedia basata proprio su un tema contemporaneo, comunque diciamo un family e poi andiamo a lavorare sulla ripresa di un progetto che già esiste. Più di questo non vi posso dire”.

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