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[L’Intervento] Massimo Simonini (AD Anas): «Partito investimento da 1 miliardo di euro per digitalizzare le nostre strade»

I RELATORI

Riportiamo di seguito l’intervento che l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Anas, Massimo Simonini, ha rilasciato in esclusiva all’Osservatorio Economico e Sociale Riparte l’Italia in occasione del webinar online dal titolo “La mobilità del futuro”. L’evento, moderato dal giornalista Luca Telese, ha visto tra gli ospiti anche Claudio De Vincenti (Presidente Aeroporti di Roma) e Anna Masutti (Presidente RFI).

Analisi di contesto

Il tema proposto dall’Osservatorio Riparte l’Italia sulla mobilità del futuro, è di primario rilievo per Anas che nell’ambito del Gruppo FS Italiane è la società che ha il compito di realizzare e gestire le infrastrutture viarie. Come ogni analisi sulle possibili evoluzioni future, possiamo partire da trend e fenomeni del presente per unirli ad uno sforzo previsionale, nell’obiettivo di fornire a noi, operatori della mobilità, elementi utili per costruire le nostre strategie.    

Quindi partiamo da una analisi di contesto delle tecnologie legate alla mobilità, focalizzando l’aspetto determinante che siamo testimoni di un cambiamento radicale, una nuova concezione del settore, dove l’utente si colloca al centro di un sistema multi-modale, integrato, digitale e sostenibile.

Il volume e la velocità con cui oggi i dati vengono generati, elaborati e memorizzati è senza precedenti. Dispositivi di ultima generazione, quali ad esempio sensori IoT (Internet delle cose), sistemi di connettività e tecnologie V2X (Veicoli verso tutto), offrono nuove opportunità per potenziare la sicurezza degli utenti consentendo una visione dell’infrastruttura sempre più completa, responsive e connessa.

Sul fronte dei principali trend di mercato, le auto connesse in rete e a guida autonoma, stando alle stime di Allied Market Research, hanno un valore di mercato globale di oltre 54 miliardi di dollari. In Europa i veicoli a guida autonoma, secondo le stime di un’altra agenzia di global market research, la P&S Intelligence, daranno vita ad un mercato stimato intorno ai 190 miliardi di euro entro il 2030, con un tasso di crescita annuo del 18,4%.

Sempre P&S Intelligence stima che in Europa entro il 2030 potrebbero circolare più di 4 milioni di veicoli a guida autonoma.

Questo comporta un’importante crescita delle tecnologie digitali a bordo dei veicoli. La guida diventerà sempre più smart, autonoma, connessa, condivisa ed elettrica.

Tutti i principali carmakers sono impegnati nello sviluppo di veicoli a guida autonoma. Va detto che attualmente il Covid-19 ha segnato un rallentamento, allungando i tempi di lancio sul mercato dei prodotti a guida autonoma.

In questo scenario, il quadro comunitario e internazionale di digitalizzazione delle infrastrutture stradali rappresenta una sfida infrastrutturale senza precedenti. Le analisi condotte evidenziano il ruolo fondamentale di questo processo di trasformazione digitale nel rispondere alle esigenze di gestione e presidio della rete stradale.

Tenendo conto dei sistemi avanzati di controllo del traffico e pricing, che daranno risposta alla futura guida elettrica, connessa, collaborativa e autonoma, il nuovo mercato Smart Road ha un potenziale impatto economico stimato di oltre 30 miliardi di dollari nel 2022.

Sempre nel solco delle nuove tecnologie applicate alla rete viaria, apriamo un capitolo di ulteriore grande rilevanza per Anas. I nuovi sistemi di SHM (Structural Health Monitoring) permettono di monitorare in modo continuo lo stato di salute della struttura, efficientando la manutenzione programmata e segnalando in anticipo condizioni di potenziale pericolo. Parliamo di un risparmio stimato sui costi di manutenzione pari al 20%.

Inoltre sul fronte della mobilità Smart, i principali numeri chiave evidenziano una riduzione delle congestioni pari a circa il 15%, analoga percentuale per la riduzione del numero degli incidenti e un abbattimento dei tempi di spostamento pari a circa il 20%.

Chiudo questa sintetica, ma efficace, analisi di contesto, ricordando i livelli di guida autonoma. Gli standard internazionali, elaborati dall’ente di normazione dell’industria automobilistica SAE International, individuano cinque differenti livelli per la guida autonoma. Nel 2021 la guida autonoma si posiziona al livello 3, ovvero automazione condizionata: l’automobile è in grado di gestire la guida in condizioni ambientali ordinarie, gestendo accelerazione, frenata e direzione, mentre il guidatore interviene in situazioni problematiche in caso di richiesta del sistema o se lui stesso verifichi condizioni avverse. Sono in corso studi e sperimentazioni continue per traguardare il livello 5, ovvero completa automazione,per centrare l’obiettivo del 2030.

La mobilità futura progettata da Anas

A fronte di questo quadro in così rapida evoluzione, quali sono gli elementi utili per costruire le nostre strategie e anticipare la mobilità del futuro?

Partiamo sottolineando che Sostenibilità, tecnologia e sicurezza sono tre macrotemi fortemente interconnessi che, nell’ambito delle nostre strategie aziendali, assumono un ruolo determinante. In questo quadro abbiamo voluto assumere un ruolo di pioniere per disegnare e sperimentare iniziative innovative e di sviluppo tecnologico, per trasformare la nostra rete nel più grande laboratorio Europeo di mobilità Smart sostenibile.

Tra i progetti in corso, merita una menzione speciale la Smart Road Anas, tecnologia abilitante per lo sviluppo della Smart Mobility e propedeutica ai futuri scenari di guida autonoma dei veicoli.

Si tratta di un passaggio epocale, dalla strada vista come mera opera civile di asfalto e cemento alla strada intelligente, interconnessa e intermodale.

Il progetto Smart Road Anas orientato al miglioramentodellasicurezza stradale e a rendere più efficienti i flussi di traffico, si basa su una complessa piattaforma digitale che si articola sulla rete stradale come un ‘sistema nervoso’ con il supporto delle tecnologie quali IoT (Internet of Things), AI (Artificial Intelligence), Big Data e sensoristica avanzata, attraverso lo sviluppo della rete di banda ultra larga nazionale.  

Anas, in linea con gli indirizzi ricevuti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, ha iniziato a concepire le Smart Road con grande anticipo in Europa.

L’obiettivo è dotare il Paese di una rete stradale sostenibile, efficiente, in progressivo miglioramento e aperta alle nuove sfide del futuro: dall’alimentazione elettrica alla guida assistita e oltre, come nel caso dei veicoli a guida autonoma. L’implementazione delle Smart Road è sostenuta dall’infrastrutturazione delle strade con reti in fibra ottica.

L’investimento complessivo del programma Smart Road Anas è di 1 miliardo di euro ed è in corso una prima fase con un investimento di circa 250 milioni euro in corso, anche grazie a contributi europei, nell’ambito del Programma Operativo PON Infrastrutture e Reti 2014-2020 del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti e del Connecting Europe Facility per le reti Trans Europee TEN-T 2014-2020.

Questo primo step riguarda alcuni dei più importanti assi strategici del Paese: l’itinerario E45-E55 ‘Orte-Mestre’, in Veneto la statale 51 “di Alemagna” (per il quale farò un approfondimento), in Sicilia la Tangenziale di Catania e la A19 ‘Autostrada Palermo-Catania’, nel Lazio le autostrade A90 ‘Grande Raccordo Anulare di Roma’, A91 ‘Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino’ e la A2 ‘Autostrada del Mediterraneo’.

La Smart Road Anas è anche una strada sostenibile poiché nativamente è stata progettata per ospitare le infrastrutture abilitanti per la mobilità elettrica (es: erogazione energia elettrica, produzione di energia da fotovoltaico e/o eolica, o produzione e distribuzione di combustibili quando saranno maturi, come l’idrogeno).

Inoltre sono previste le Green Island, aree dislocate lungo le Smart Road Anas – dove evidentemente ci siano spazi adeguati – completamente ecosostenibili. L’obiettivo che si propongono le Green Island è di alimentare tutti gli apparati della stessa Smart Road, tramite generazione di energia sostenibile (eolica, fotovoltaica). Inoltre, saranno installati sistemi di ricarica veicoli e sistemi di ricarica di droni per il monitoraggio e le ispezioni di opere civili e della strada anche a fini della sicurezza. Devo chiarire riguardo all’attivazione dell’impiego dei droni, che è necessario attendere un quadro normativo di disciplina del settore. 

Il nostro impegno nel sostenere la mobilità elettrica, non si esaurisce nelle Green Island, infatti abbiamo pubblicato bandi di gara per l’affidamento delle concessioni per aree di servizio che prevedono colonnine di ricarica elettrica veloce sui nostri principali assi viari: sulla A2 ‘Autostrada del Mediterraneo’, sulla A19 ‘Palermo-Catania’ e in 10 aree di servizio lungo le autostrade A90 ‘Grande Raccordo Anulare di Roma’ e A91 ‘Autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino’.

Il piano Smart Mobility Anas vuole realizzare una mobilità a misura di utente della strada ad alto contenuto tecnologico a basso impatto ambientale. Quattro sono obiettivi principali, che vogliamo perseguire con lo scopo di aumentare i livelli qualitativi del servizio offerto.

  1. Controllo del traffico, tramite rilevazioni, previsioni, prescrizioni e gestione della segnaletica dinamica. 
  2. Innalzamento della sicurezza stradale con l’informazione agli utenti, la prevenzione dei comportamenti scorretti, la sicurezza preventiva cooperativa.
  3. Gestione della mobilità attraverso la gestione della domanda, delle infrastrutture ausiliarie e degli eventi speciali.
  4. Controllo dell’infrastruttura ovvero gestione e controllo dello stato delle diverse componenti dell’infrastruttura stradale, mediante dispositivi di ultima generazione quali ad esempio IoT (Internet of Things) e sistemi di connettività che ci consentiranno di intervenire tempestivamente sulla rete per ripristinare gli adeguati livelli di servizio. Sarà possibile monitorare continuamente lo stato di ponti, viadotti e gallerie.
Focus monitoraggio strumentale

Quest’ultimo aspetto merita un breve approfondimento tenuto conto del rilievo che stiamo attribuendo al monitoraggio digitale della rete. La nostra strategia è di studiare le tecnologie più mature al fine di scegliere quelle più funzionali ai nostri scopi. In linea generale stiamo adottando strumenti informatici per supportare i tecnici dell’azienda nel corso delle visite periodiche, in particolare quelle eseguite a cadenza trimestrale su tutti i manufatti. Abbiamo reso più efficiente il processo di ispezione sulle opere d’arte: questa informatizzazione permette di organizzare, gestire ed ottimizzare una mole enorme di dati che riguardano oltre 14 milia opere d’arte, da ispezionare quattro volte l’anno.

L’entrata a pieno regime del reingegnerizzato processo di sorveglianza delle opere d’arte ha permesso all’azienda nel 2020 di effettuare oltre 8.600 ispezioni principali su ponti e viadotti, registrando un aumento del 123 per cento sull’anno precedente. Il risultato è ancora più significativo a fronte dell’importante crescita di opere d’arte gestite per effetto del rientro strade, come sapete tra la fine del 2018 e quest’anno sono tornate in gestione di Anas circa 6.500 km di rete ex provinciale.

In particolare abbiamo avviato un progetto per il monitoraggio strumentale di ponti e viadotti, con l’obiettivo di effettuare, tramite sensori, misurazioni in continuo delle caratteristiche dinamiche delle opere per individuare eventuali variazioni del comportamento strutturale. Le misure acquisite dai sensori accelerometrici saranno analizzate da un software dedicato all’elaborazione dei dati e alla determinazione delle proprietà dinamiche della struttura.

Inoltre, proprio in virtù della strategia di indagine tecnologica a tutto campo, abbiamo in corso di sperimentazione, con l’Università di Boston, il Massachusetts Institute of Technology, una nuova frontiera che potremmo chiamare “sorveglianza mobile diffusa”, che per il monitoraggio prevede l’uso di sensori contenuti negli smartphone che tutti noi abbiamo.

Conclusioni: la sperimentazione Cortina

Come visto, tecnologia e innovazione sono legate a doppio filo con le infrastrutture viarie e la mobilità. Il nostro compito è quello di individuare le migliori strategie e opzioni con l’obiettivo di “metterle a terra”.

Per questo in conclusione richiamo un esempio di “messa a terra” fatto da Anas con la sperimentazione avviata durante iMondiali di sci Cortina 2021 che ha portato alla digitalizzazione della SS 51 “di Alemagna”.

E’ stato il primo di banco di prova per la mobilità Smart Road di Anas. Con un investimento di 28 milioni abbiamo dotato la strada statale 51 “di Alemagna”, nella tratta tra il comune di Ponte nelle Alpi e il passo Cimabanche, di una infrastruttura altamente tecnologica, con l’obiettivo di disporre di una soluzione integrata per la gestione della mobilità, sperimentando l’erogazione di servizi di Communication e Information Technology secondo quanto previsto dalla normativa nazionale ed europea. E’ stata una delle più rilevanti sperimentazioni diSmart Mobility in Europa che a regime garantirà una migliore qualità degli spostamenti nella Valle.

Vi faccio rapidamente qualche esempio dei test fatti a Cortina a testimonianza di quanto possano essere utili le comunicazioni verso gli utenti:

  • Segnalazione presenza cantiere fisso
  • Collision Warning
  • Segnalazione presenza veicolo lento
  • Segnalazione presenza veicolo fermo causa panne
  • Segnalazione presenza veicolo di emergenza
  • Segnalazione presenza cantiere mobile
  • Segnalazione presenza veicolo fermo causa incidente
  • Segnalazione frenata di emergenza
  • Ripetizione Segnaletica a bordo
  • Segnalazione Condizioni Metereologiche
  • Segnalazione Condizioni di traffico

In sostanza, oltre ad essere elementi propedeutici alla guida autonoma, rappresentano lo strumento migliore per raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’incidentalità e di maggior comfort di viaggio per i nostri utenti.Integrano la validità di queste scelte la rafforzata la resilienza delle reti di trasporto e l’interazione digitale con i territori attraversati.

Concludo ricordando che il nostro obiettivo è guidare questa transizione e trasformarla in realtà per consentire a noi e alle future generazioni di entrare in un futuro digitale e sostenibile.

Grazie per la vostra attenzione e per l’organizzazione di questo panel, lasciatemi ringraziare i colleghi di Anas che quotidianamente assicurano la mobilità sulla nostra rete di 32.000 km con lo sguardo rivolto alla sicurezza e al futuro della mobilità tecnologica e sostenibile

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