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Le fake news e il loro impatto sul voto europeo | L’analisi di Ruben Razzante

Con l’approssimarsi delle elezioni europee – commenta sul Mattino Ruben Razzante – cresce la preoccupazione per la diffusione delle fake news, un fenomeno che può contaminare l’esercizio del diritto di voto, alterando gli equilibri democratici.

Siamo immersi in uno spazio virtuale altamente tossico che ospita contenuti spesso non vagliati e non verificati, che finiscono per generare disinformazione e per orientare in maniera distorta l’opinione pubblica.

Ad un panorama già di per sé complesso e problematico si aggiunge l’Intelligenza Artificiale (AI), con la sua capacità di generare contenuti falsi che possono essere facilmente manipolati e diffusi su larga scala attraverso i social media e altre piattaforme on- line.

Per salvaguardare l’informazione di qualità, sostiene Razzante, è in primo luogo fondamentale promuovere un dibattito parlamentare sul concetto di “informazione” come bene pubblico, al riparo da strumentalizzazioni e commistioni con il potere.

Dovrebbe essere un vero e proprio momento “fondativo” di una nuova stagione riformatrice che metta al centro la professionalità dei giornalisti, il rischio d’impresa degli editori e gli obblighi delle grandi multinazionali della Rete.

In secondo luogo, è cruciale introdurre precise garanzie per l’informazione di qualità all’interno del disegno di legge sull’Intelligenza Artificiale che il Governo si accinge a presentare.

Anche su questo fronte il confronto parlamentare può essere un’opportunità per migliorare il testo di legge, includendo tutele economiche per chi produce informazione professionale.

Queste tutele dovrebbero essere progettate per contrastare le pratiche che danneggiano l’industria dell’informazione e per garantire un ambiente equo e sostenibile per i fornitori di notizie verificate.

Solo attraverso un gioco di squadra tra tutte le componenti dell’ecosistema digitale sarà possibile contrastare efficacemente le fake news, valorizzare le diverse professionalità e fare in modo che l’informazione attendibile e di qualità venga universalmente percepita come una componente essenziale della vita democratica.

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