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Valentino Valentini, viceministro Imprese: “Vogliamo dare sostegno alle imprese su sostenibilità e digitalizzazione” | Stati Generali della Ripartenza

“Come governo, con il dicastero che rappresento, abbiamo voluto essere al fianco delle imprese con le nostre misure fondamentali di sostegno in termini di sostenibilità e digitalizzazione”. Così Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del Made in Italy, nell’intervento per gli Stati generali della Ripartenza organizzati dall’Osservatorio economico e sociale ‘Riparte l’Italia’ a Bologna.

“Sono necessarie politiche strutturate di più ampio respiro – prosegue Valentini -. L’imponente sfida della doppia transizione verde e digitale impone al nostro tessuto produttivo l’obbligo di cambiamenti impegnativi, che possono tuttavia anche diventare una grande opportunità”.

Valentini ha illustrato le misure varate dal governo a sostegno delle pmi. “Penso alla nostra misura cardine del Credito 4.0 oggi ripensata in ottica green – approfondisce – del quale hanno beneficiato oltre 150mila imprese per uno stanziamento di 24 miliardi, penso al rifinanziamento della nuova Sabatini green, al Fondo per il sostegno alla transizione industriale da 300 milioni e all’iniziativa Finanziamenti 4.0 per 400 milioni di euro. Altrettanto numerose sono iniziative per la transizione digitale a favore delle pmi, tra cui il finanziamento dei centri per il trasferimento tecnologico, la misura ‘Smart and start’ e gli accordi per l’innovazione in tema di tecnologie abilitanti fondamentali”.

“Siamo anche intervenuti sul tema dell’approvvigionamento delle materie prime critiche – ha sottolineato Valentini -, per il quale abbiamo istituito il Fondo Nazionale del Made In Italy per un miliardo di euro iniziale, nell’ambito del decreto sul Made in Italy” che è in discussione in Parlamento. “Il tessuto economico – avverte – non può crescere in un contesto di incertezza giuridica, con ostacoli burocratici e lungaggini amministrative, per questo ci stiamo impegnando come ministero per una minore burocrazia e un maggior grado di trasparenza anche attraverso il dl Concorrenza”, la cui discussione è alle battute finali in Parlamento, “e la riorganizzazione degli incentivi”.

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