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[L’analisi] Fincantieri andrà in utile dal 2025

A partire dal 2025 Fincantieri tornerà in utile. Il Cda ha approvato il piano industriale 2023-2027, con ricavi sono previsti pari a 8,8 miliardi di euro nel 2025 e a 9,8 mld euro nel 2027. Poco reattivo il titolo che cede poco più di mezzo punto. Il piano esprime l’ambizione del gruppo di diventare leader mondiale nella realizzazione e gestione a vita intera della nave digitale e green, per i settori del turismo crocieristico, della difesa e dell’energia.

Forte della sua eccellenza industriale, mira inoltre a rafforzare il posizionamento competitivo internazionale del gruppo e dell’industria navalmeccanica italiana, creando valore anche per la filiera. In quest’ottica, verranno potenziate ulteriormente le sinergie tra i settori cruise, difesa e navi specializzate offshore, sulla scia della transizione energetica e dell’innovazione tecnologica. Nel settore delle navi da crociera, Fincantieri è leader con oltre il 40% della quota di mercato e 120 navi da crociera costruite dal 1990, ovvero oltre un terzo della flotta oggi in esercizio. Il gruppo ha 28 navi in portafoglio (al 30 settembre 2022) con consegne previste fino al 2028 e vanta tra i propri clienti i principali player mondiali del turismo crocieristico.

Il prossimo ciclo industriale di questo settore sarà caratterizzato da due dinamiche: la ripresa del turismo, dopo il periodo caratterizzato dall’emergenza pandemica, con una chiara preferenza verso le crociere, a livelli superiori al 2019, e l’ingresso di nuovi operatori nel settore delle navi extra lusso; la digitalizzazione e la transizione ecologica, con un aumento della richiesta di navi equipaggiate con tecnologie all’avanguardia e alimentate da motori di nuova generazione. Presente da sempre nel settore della difesa, dal 1990 il gruppo ha consegnato oltre 130 unità navali di cui circa 50 all’Italia, altrettante agli Stati Uniti e oltre 30 unità a marine militari di altri Paesi esteri.

La spesa per mezzi navali è prevista crescere in linea con la spesa globale per la difesa, trainata dagli investimenti delle nazioni dell’Europa Occidentale e dell’Asia-Pacifico. Forte della sua capacità di integratore di piattaforma e dei programmi in esecuzione, il gruppo intende potenziare la propria efficacia commerciale verso marine militari di primario rilievo nello sviluppo anche di nuovi progetti in mercati esteri accessibili, quali l’area asiatica e il Medio Oriente. Fincantieri continua a essere prime mover nel settore delle unità navali a supporto dello sviluppo dell’eolico offshore, con dieci unità in portafoglio di tipo Construction Service Operations Vessel (Csov) – Service Operation Vessel (Sov) e due posacavi. Inoltre, prosegue lo sviluppo di unità offshore all’avanguardia con controllo remoto e propulsione green, destinate a rivoluzionare le operazioni in mare. Tra queste, Fincantieri conta ben 14 navi robotizzate, equipaggiate con motori progettati anche per l’utilizzo di ammoniaca verde come combustibile.

La spinta verso la decarbonizzazione e gli investimenti nel campo delle energie rinnovabili comporterà un aumento significativo della domanda di mezzi navali specializzati, in particolare nel settore eolico offshore. Grazie al suo know-how e alla leadership nella costruzione di Sov, il gruppo punta a cogliere le opportunità derivanti dalla crescita della potenza installata a livello mondiale prevista nel 2030 e del fabbisogno addizionale di oltre 150 unità per l’installazione e manutenzione dei campi eolici.

«Distintività e sostenibilità sono punti qualificanti del nostro piano, ci permetteranno di continuare a crescere, volgendo in opportunità le criticità del settore e del contesto macroeconomico. Le linee guida del piano 2023-2027 si basano su cinque pilastri volti a far evolvere Fincantieri in leader mondiale nella abilitazione della transizione energetica per le grandi navi e nella costruzione e gestione di navi sempre più automatizzate e digitalizzate. Tale evoluzione è possibile grazie alla focalizzazione sui nostri tre core business – navi da crociera, navi militari e navi specializzate offshore – con riferimento ai quali siamo pronti a essere pionieri nella abilitazione delle nuove tecnologie. Il piano prevede l’impegno continuo sulla modernizzazione e digitalizzazione delle operazioni dei cantieri navali fino all’eccellenza, e la massima attenzione alla disciplina finanziaria e al deleveraging», ha commentato l’ad Pierroberto Folgiero.

Equita Sim conferma la raccomandazione hold e il prezzo obiettivo a 0,49 euro su Fincantieri: «I target per il 2023 e il 2024 non sono ancora stati forniti ma la società ha indicato che si aspetta un ritorno a utile netto solo nel 2025 rispetto a nostre stime di ritorno all’utile già nel 2023. Pensiamo che l’indicazione implichi target di breve periodo più deboli delle attese (l’Ebitda margin dovrebbe essere meno del 6% rispetto al nostro 6% al 2023 e 6,8% al 2024).

Per quanto riguarda la guidance al 2025, i target sono sostanzialmente coerenti con le nostre stime di medio periodo a livello operativo mentre notiamo che la generazione di cassa è debole fino al 2025 con i target che implicano un debito netto di circa 3 mld euro, sostanzialmente in linea con la nostra stima di 2,9 mld di fine 2022. Il deleverage della società è atteso solo dal 2026 in poi. Il ceo ha indicato che nel nuovo piano non è previsto nessun aumento di capitale».

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