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[L’analisi] Ecco le nuove indicazioni della UE contro i tumori

Cambiano dopo quasi vent’anni le raccomandazioni dell’Unione europea sugli screening per prevenire i tumori: una vera e propria rivoluzione, decisa sulla base degli ultimi sviluppi scientifici disponibili, che andrà ad  allargare sensibilmente la popolazione coinvolta nella prevenzione. Si punta in particolare a prevenire sei tipi di  tumori, pari a quasi il 55% di tutti i nuovi casi diagnosticati  ogni anno nella Ue. Fondi per quasi 100 milioni di euro saranno  messi a disposizione dalla Commissione per sostenere gli Stati  membri in questa sfida. 

Lo screening del cancro al seno si amplierà per riguardare le donne di età compresa tra i 45 e i 74 anni, rispetto all’attuale  indicazione di eseguire la mammografia tra i 50 e i 69 anni. Si  consiglia poi di considerare specifiche misure diagnostiche,  inclusa la risonanza magnetica, per donne con seni  particolarmente densi.  La Ue raccomanda poi di dare priorità ai test per il virus del  papilloma umano (Hpv) per le donne tra i 30 e 65 anni, da  effettuarsi ogni 5 anni, e oltre al ‘pap test’.  Tra i 50 e i 74 anni si raccomandano i test immunochimici fecali  per il cancro del colon-retto (invece dello screening del sangue  occulto nelle feci che viene prescritto oggi), con eventuali  ulteriori accertamenti in endoscopia/colonoscopia. 

Agli screening già noti si aggiungono tre nuovi tipi di esami per la prevenzione dei tumori a polmoni, prostata e stomaco. Lo screening contro il cancro al polmone sarà rivolto in particolare a forti fumatori o ex forti fumatori (da meno di 15  anni) di età compresa tra i 50 e 75 anni. Per la prevenzione del cancro alla prostata si propone di introdurre il test  dell’antigene prostatico specifico (Psa, effettuato con un esame  del sangue) per gli uomini fino a 70 anni, seguito poi, se necessario, da una risonanza magnetica. In Paesi o regioni con  piu’ incidenza di cancro gastrico e alti tassi di mortalità, infine, si prevede uno screening per i batteri Helicobacter pylori, oltre ad altri accertamenti. 

Sui tre screening già oggi previsti contro  tumore a mammella, cervice e colon-rettale l’obiettivo è di screening al 90% del  gruppo target entro il 2025. Una volta adottate dal Consiglio, si ritiene già entro fine anno, le nuove raccomandazioni  subentreranno alle linee guida attuali che risalgono al 2003.  

“Nel 2020, a circa 2,7 milioni di persone che vivono nell’Ue è stato diagnosticato un cancro e oltre 1,3 milioni di persone hanno perso la vita”, ha sottolineato la commissaria Ue per la  Salute Stella Kyriakides. “La diagnosi precoce salva vite umane  e migliora la qualità della vita”. Oggi “nell’ambito del Piano  europeo contro il cancro, stiamo definendo un nuovo corso per lo screening”.  Kyriakides ha ricordato che nel primo anno del Covid, il 2020,  si sono perse 420mila vite per il virus e tre volte in più per il cancro. “Si stima che un cittadino dell’Ue su due svilupperà il cancro nel corso della sua vita”.  100 milioni di test di  screening, ha segnalato, non sono stati eseguiti in Europa  durante la pandemia. “Se non agiamo ora, il cancro diventerà la principale causa di morte nell’Ue entro il 2035”. 

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