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La richiesta di Banca d’Italia: “Per la natalità serve più spinta sugli asili nido” | L’analisi

“La letteratura economica non offre risultati univoci sui benefici monetari alle famiglie con figli”, mentre secondo stime preliminari basate su un modello economico calibrato sull’economia italiana “il ribilanciamento del carico domestico e di cura potrebbe spingere al rialzo sia la natalità sia l’occupazione femminile”.

Lo si legge nel testo dell’audizione alle commissioni riunite Bilancio del vice capo Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Andrea Brandolini, che rileva come “gli impegni assunti dal Governo in sede europea con il PSBMT non appaiono coerenti con il percorso prefigurato dalla legislazione vigente.

Il potenziamento dell’offerta di servizi educativi alla prima infanzia costituisce infatti l’oggetto anche di norme incluse nella legge di bilancio per il 2022 e rappresenta un obiettivo del Pnrr”.

Brandolini ha rilevato che “gli effetti di un incremento della copertura di asili nido fino al 33% dei potenziali utenti sono maggiori di quelli ottenuti mediante un incentivo monetario, a parità di costo per le finanze pubbliche”.

“Gli effetti positivi – prosegue Brandolini – sono amplificati se accompagnati da una distribuzione più equilibrata tra uomini e donne dei carichi di lavoro domestico e di cura.

Anche il potenziamento dei congedi parentali, entro i 12 mesi, può sostenere la natalità, favorendo al contempo l’occupazione femminile nel lungo periodo”.

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