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Ecco come prepararsi al mercato del lavoro post Covid19

La Intoo, società leader nel campo degli Outplacement e dello Sviluppo Carriera ha fatto le carte al mercato del lavoro una volta finita la pandemia. Cetti Galante, Amministratore delegato Intoo ha presentato lo studio.

“Il Covid-19 sta cambiando la vita di tutti e gli scenari economici, compreso quello del mondo del lavoro – ha detto – in questa situazione complessa, sulla base dell’esperienza di   Intoo (Gi Group), credo sia importante condividere che questa che  abbiamo vissuto non è una situazione temporanea, con un ritorno alla   situazione precedente, ma uno spartiacque che segnerà dei cambiamenti permanenti. Primo fra tutti quello della digitalizzazione. Questo periodo per molti – ha sottolineato – ha significato lavorare   sempre da remoto, spesso con tecnologie o strumentazioni non adatte. E  la situazione potrebbe prolungarsi ancora per le società di servizi o   per i ruoli di servizio, nonché ripresentarsi se si verificasse un   ritorno del virus in autunno ed eventuali nuove situazioni di lockdown. Bisogna implementare nuove tecnologie – ha continuato – accompagnare le persone ad acquisire un mindset e poi strumenti digitali diventa, pertanto, un  must. Occorre dunque prepararsi, sia nello svolgimento e   nell’organizzazione generale del lavoro, sia nella ricerca o nel ritrovamento del medesimo e 3 fattori sono fondamentali: formazione, networking e personal branding, focus sui risultati/performance”.

“Ognuno di noi – ha detto Cetti Galante – deve capire e riflettere bene su cosa aggiornarsi, partendo da un’accurata analisi delle proprie skill in relazione all’evoluzione che il nostro ruolo o mestiere avrà nel mercato e acquisire autoconsapevolezza dei propri punti di forza. Ci serve potenziare l’inglese o è prioritario acquisire competenze digitali? Oppure siamo liberi professionisti e allora ci serve prima di tutto un corso per rendere efficace la comunicazione via web? Non esiste – ha continuato – un percorso di formazione standard valido per tutti, né è efficace farsi guidare dal web, che spesso propone   concatenazioni automatiche in base alla prima ricerca. Dobbiamo essere consapevoli di cosa scegliamo e concentrare le energie dove vale la pena. Tenendo presente che la proattività personale è, ormai, un dovere a qualunque età e in tempi dove tutto è disponibile on line non ci sono più scuse. Quindi – ha concluso – sono fondamentali attività di networking e personal branding per farsi conoscere, essere trovati da chi cerca figure professionali ed essere più visibili online”.

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