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[I dati] Istat: una famiglia su tre ha peggiorato la propria situazione economica nel 2020

Peggiora la situazione economica per una famiglia su tre nel 2020, nonostante un quadro di sostanziale tenuta. Lo rileva l’Istat nella pubblicazione sulla soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita nel 2020. In particolare, la maggioranza delle famiglie giudicano invariata la propria situazione economica rispetto all’anno precedente (62,8%),  tuttavia si registra un calo della percezione di stabilità (65,2% nel 2019), mentre sale dal 25,7% al 29,1% la quota di famiglie che dichiarano un peggioramento rispetto al 2019.   

Le dinamiche risultano differenziate sul territorio: al Nord si ha la crescita maggiore della quota di famiglie che dichiarano un peggioramento  della situazione economica familiare (28,9% rispetto al 24,3% del 2019);  segue il Mezzogiorno (28,0% da 26,8%) e il Centro (30,8% da 27,5%). La percezione della situazione economica rispetto all’anno precedente si e’  dunque sostanzialmente uniformata su tutto il territorio nazionale.   

Nei primi mesi del 2020 continua a crescere, attestandosi al 58,0%, la quota di persone di 14 anni e più che si dichiarano molto o abbastanza soddisfatte per la situazione economica personale. Rispetto al 2019, continua l’Istat, la crescita ha riguardato uomini e donne in egual misura e tutte le classi di età, in particolare le persone di 65-74 anni (da 59,6% a 62,4%). I giovani (14-19 anni) e le persone di 60 anni e oltre sono più soddisfatte rispetto agli individui delle altre classi di età (20-59 anni).   

Rispetto alla condizione professionale, nell’ultimo anno si registra un decremento rilevante tra i lavoratori in proprio e i coadiuvanti (da 54,7% a 51,5%), un possibile segnale degli effetti della pandemia sulla sfera economica. A livello territoriale, a dichiararsi molto o abbastanza soddisfatto è il 63,3% dei cittadini del Nord, il 57,8% di quelli del Centro e il 50,9% dei residenti nel Mezzogiorno. In quest’ultima area, dove le persone manifestano in generale una minor soddisfazione, si registra comunque una ripresa della quota dei “molto o abbastanza soddisfatti”, in linea con l’andamento nazionale (da 49,3% a 50,9%).   

Nonostante aumenti la percezione di un peggioramento, nel 2020 il 66% delle famiglie valuta adeguate alle proprie esigenze le risorse economiche di cui dispone (64,9% nel 2019). La quota di famiglie che ritengono ottime o adeguate le proprie risorse passa dal 60,4% del 2019 al 61,7% del 2020 nel Mezzogiorno, dal 65,2% al 66,3% al Centro e dal 67,8% al 68,7% al Nord. Nella fase iniziale della pandemia, inoltre, alla sostanziale tenuta dei giudizi di adeguatezza delle risorse economiche familiari ha corrisposto una sostanziale stabilità della quota di famiglie che giudicano le  risorse a disposizione scarse o insufficienti, con l’eccezione del Mezzogiorno (38,3% rispetto al 39,5% del 2019).   

Per l’Unione Nazionale Consumatori si tratta di “dati inaspettati. Anche se vi sono criticità rispetto al 2019, come la quota di famiglie che ha visto peggiorare la propria situazione economica che sale dal 25,7% del 2019 al 29,1%, +3,4 punti, ci attendevamo un aggravamento ben maggiore. I dati restano inattesi e più ottimistici del previsto e siamo convinti che, se la ricerca fosse stata condotta nell’ultimo trimestre dell’anno, dopo la seconda ondata di contagi, gli esiti sarebbero stati ben diversi”

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