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[Il documento integrale] ISTAT: inflazione mai così alta dal 2008

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A novembre, l’inflazione accelera nuovamente registrando un +3,8% dei prezzi su base annua e “portandosi a un livello che non si registrava da settembre 2008”. E’ quanto rileva l’Istat nelle stime preliminari sottolineando anche che l’inflazione di fondo sale a livelli che non si vedevano da marzo 2013.

A novembre 2021, infatti, secondo le stime preliminari dell’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,7% su base mensile e del 3,8% su base annua (dal +3,0% del mese precedente). Lo rileva l’Istituto di statistica precisando che il carovita continua ad essere sostenuto soprattutto dalla crescita dei prezzi dei beni energetici con l’accelerazione della componente non regolamentata che segue quella della componente regolamentata registrata a ottobre.

Secondo le stime preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra un aumento dello 0,8% su base mensile e del 4,0% su base annua (da +3,2% di ottobre). L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,9% per l’indice generale e a +0,8% per la componente di fondo.

L’Istat spiega che l’ulteriore accelerazione del carovita, su base tendenziale, è ancora una volta in larga parte dovuta ai prezzi dei Beni energetici (da +24,9% di ottobre a +30,7%) e, in particolare, a quelli della componente non regolamentata (da +15,0% a +24,3%), mentre la componente regolamentata, pur mantenendo una crescita molto sostenuta, registra un lieve rallentamento (da +42,3% a +41,8%). Accelerano rispetto al mese di ottobre, ma in misura minore, anche i prezzi dei Beni alimentari sia lavorati (da +1,0% a +1,7%) sia non lavorati (da +0,8% a +1,5%) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +3,6%).

L”inflazione di fondo’, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano entrambe da +1,1% di ottobre a +1,4%. Su base annua accelerano sia i prezzi dei beni (da +4,2% a +5,3%) sia quelli dei servizi (da +1,3% a +1,7%).

L’Istat sottolinea infine che le tensioni inflazionistiche, seppur in misura contenuta, si diffondono anche ad altri comparti merceologici, in particolare i Beni alimentari e i Servizi relativi ai trasporti. In particolare avanza il cosiddetto carrello della spesa con i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona che passano dal +1,0% al +1,4%, e aumentano anche i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +3,1% a +3,8%).

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