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Piero Iovino (comandante regionale Guardia di Finanza): «Intensificare la lotta ai tentativi di inquinamento dell’economia legale, tutelando le imprese»

Indagini «sulla base di analisi del rischio, in stretta sinergia con le Procure del Repubblica e con l’Ufficio del Procuratore Europeo che, organo deputato alla tutela penale degli interessi finanziari dell’Unione, operativo dal 1 giugno scorso, vedrà la Guardia di Finanza come interlocutore naturale in ambito nazionale».

È l’attività di controllo che la Guardia di Finanza svolgerà in vista delle risorse del Recovery fund, per evitare infiltrazioni della criminalità organizzata. Ad annunciarlo è il Gen.D. Piero Iovino, comandante Regionale Fvg Guardia di Finanza, in una intervista all’ANSA, in occasione della cerimonia del 247/o anniversario del Corpo. A livello provinciale, invece, «collaborazione con le Prefetture e rapporti diretti con le associazioni di categoria».

A più di un anno di distanza dall’inizio della pandemia, è possibile fare un primo bilancio sui controlli degli aiuti covid-19?.

«Sui controlli in merito agli aiuti economici per la pandemia, la Guardia di Finanza si muove su 3 linee di intervento: finanziamenti bancari, erogazioni una tantum, contributi a fondo perduto. Le indagini mirano al blocco delle erogazioni indebite e al recupero delle somme percepite dai responsabili degli illeciti individuati nonché, in presenza dei relativi presupposti, all’applicazione del sequestro preventivo, anche “per equivalente”. Tali interventi non potranno che affinarsi e implementare consentendo di intercettare chi pensa di poter approfittare».

La pandemia ha agevolato le aggressioni dell’economia legale da parte di chi ha capitali di provenienza illecita. Quali sono i settori più a rischio?

«Occorre intensificare la lotta ai tentativi di inquinamento dell’economia legale, tutelando le imprese, soprattutto quelle in crisi di liquidità e in difficoltà finanziaria. Penso a quelle dei settori commercio al dettaglio e all’ingrosso della ristorazione, attività artistiche, di intrattenimento, del turismo e alberghiero. Ma l’azione criminale potrebbe rivolgersi anche a realtà caratterizzate da un significativo sviluppo in questo periodo. Penso alla commercializzazione di presidi medico-sanitario e dei servizi di pulizie e di sanificazione ambientale. Chiediamo la collaborazione degli imprenditori: denunciate e saremo accanto a voi».

Comandante, nella lotta all’evasione fiscale, la sospensione dei termini di accertamento ha ostacolato il vostro lavoro?

«No. In questa fase particolarmente delicata per il nostro tessuto economico, abbiamo considerato in modo prioritario i disagi patiti dai contribuenti e le loro comprensibili difficoltà a interagire con l’amministrazione finanziaria. Per questo, durante la crisi sanitaria, d’accordo con l’Agenzia delle Entrate, abbiamo spontaneamente sospeso verifiche, controlli privilegiando indagini di polizia giudiziaria nei confronti di evasione fiscale e criminalità economico-finanziaria, in particolare quella di matrice internazionale».

Quali?

«“Frodi carosello”, compensazioni indebite di crediti di imposta inesistenti, contrabbando di prodotti petroliferi e frodi doganali, traffico illecito di rifiuti industriali coperto da false fatturazioni, illecita diffusione via internet di contenuti audiovisivi in violazione del diritto d’autore. Li contrastiamo energicamente per tutelare l’economia sana del Paese».

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