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Intesa Sanpaolo apre agli aumenti salariali per i bancari | L’iniziativa

«Si tratta di un punto di partenza» ineludibile. Così i sindacati hanno accolto l’apertura di Intesa Sanpaolo alle richieste di aumenti salariali per il rinnovo del contratto dei bancari. Un sì pesante della prima banca italiana che condizionerà le trattative che dovrebbero iniziare a luglio con l’Abi. Il Ceo Carlo Messina, che aveva portato fuori la banca dal comitato sindacale Casl dell’Abi lo scorso febbraio, è stato infatti netto: è «inaccettabile», ha scandito, non «concedere aumenti consistenti ai lavoratori in banca».

«Con un utile netto di 7 miliardi di euro, non ho coraggio a guardare in faccia le persone e dire che mi metto a negoziare su questo aspetto», ha rilevato Messina che nei mesi scorsi aveva già varato delle misure in maniera autonoma senza l’accordo a livello nazionale. Intesa ha infatti deciso di dare ai dipendenti un bonus contro il caro prezzi ed energia, la settimana corta di 4 giorni, lo smart working a 120 giorni. Misure che hanno ricevuto forti adesioni fra i dipendenti. Sulla stessa linea si è detto l’Ad della Bper Montani secondo cui «Messina ha ragione» ma resistenze per l’adeguamento salariale ci sarebbero fra gli istituti di minori dimensioni o meno in salute di Intesa.

E le dichiarazioni di Messina hanno innescato delle scintille sul palco fra la presidente del Casl Ilaria Dalla Riva (che appartiene al gruppo Unicredit) e il padrone di casa, il segretario generale della Fabi Lando Sileoni. Dalla Riva ha sottolineato come Messina «parlava per la sua azienda». «Il mio ruolo è diverso, bisogna fare una sintesi fra banche tutte diverse fra loro» ha scandito. Parole che hanno fatto scatenare la reazione del sindacalista che, nel suo stile diretto l’ha più volte chiamata direttamente in causa: «quello che ha detto Messina conta eccome».

«Dovete prendere atto che Intesa ha fatto questa apertura, anche se vi ha lasciati spiazzati, e dovete partire da lì». Sia il segretario Della First Cisl Riccardo Colombani sia quello della Uilca Fulvio Furlan hanno rilevato come la presa di posizione di Messina è ineludibile e l’Abi dovrà tenerne conto. La parte economica del contratto, assieme a quella sulla flessibilità, è uno dei pilastri centrali nelle rivendicazioni dei sindacati per il rinnovo del contratto che sono al momento al voto delle assemblee dei lavoratori.

Nella piattaforma dei sindacati si prevede un aumento di retributivo di 435 euro su base mensile per la figura di riferimento (con relativo adeguamento anche sulle altre voci economiche) e ripristino del calcolo pieno del trattamento di fine rapporto (Tfr). Richiesta anche la riduzione dell’orario di lavoro standard a 35 ore settimanali (oggi 37.30), quindi si chiedono 30 minuti giornalieri in meno (poi da adattare per i turni 4×9 e 6X6).

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