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In vacanza andrà solamente il 20% degli italiani

In audizione alla Commissione Industria del Senato, la Confcommercio ha fatto il quadro della situazione relativa al turismo e a tutto l’indotto che comporta. I dati che emergono sono devastanti per il settore. Solo il 20% degli italiani riuscirà ad andare in vacanza quest’anno mentre gli altri resteranno in città o utilizzeranno, se disponibili, le seconde case con una vera e propria debacle per il fatturato del commercio e del turismo.

Turismo che, tra l’altro, perderà il 60% degli incassi attesi per il 2020 rinunciando di fatto a 120 miliardi su 200 previsti a inizio anno. Ma non va meglio per il commercio con la ristorazione e altri servizi simili sui quali peserà e non poco il periodo di lockdown con una stima di 420mila posti di lavoro in meno. “Degli oltre 200 miliardi di volume d’affari complessivo che il turismo genera, direttamente e sui settori contigui – ha detto Alberto Corti responsabile Confcommercio per il turismo – le previsioni meno pessimistiche indicano, entro fine anno, una riduzione nell’ordine del 60%. Quindi più di 120 miliardi di euro di perdita, che significano non solo 500 mila lavoratori stagionali del settore con altissima probabilità di mancato impiego durante l’estate, ma, nel complesso, oltre 1 milione di posti di lavoro a rischio”.

Paragonando le stime degli anni passati, solo tra marzo e maggio erano attesi nel nostro Paese 30 milioni di arrivi per quasi 90 milioni di presenze. “Degli oltre 58 milioni di turisti stranieri attesi da marzo a fine anno è probabile che ne arrivi meno del 20%, e comunque dopo l’estate – ha continuato Corti.

“La stagione – ha detto Enrico Postacchini, membro della giunta dell’associazione – sarà tutta in perdita. Nei pubblici esercizi il problema vero – ha spiegato – è che la gente non ci sarà. Avremo il problema di come garantire i flussi che giustificano le riaperture”.

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