“L’idrogeno può dare un contributo rilevante alla decarbonizzazione del sistema, nel settore industriale e nei trasporti.
La nostra Strategia Nazionale dell’idrogeno sarà presentata a fine novembre, subito dopo la Cop29.
Si parte da un ragionamento nazionale, ma oggi l’Italia con il SouthH2Corridor può cogliere l’opportunità di importare l’idrogeno a prezzi più competitivi rispetto alla produzione europea, per soddisfare la domanda interna e supportare i paesi europei, quali l’Austria e la Germania”.
Lo ha detto il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, nell’evento organizzato da Confindustria, in collaborazione con il MASE, dal titolo “Le imprese italiane e la sfida del South H2 Corridor”.
Il ministro ha partecipato nella sessione iniziale del convegno, che fa il punto sull’infrastruttura di trasporto dell’idrogeno dal nord dell’Africa verso i centri di consumo in Italia, Austria e Germania meridionale, con il delegato per l’Energia di Confindustria Aurelio Regina e il Presidente di ARERA Stefano Besseghini.
L’Italia, ha detto Pichetto, “in questa prima fase sperimentale in cui è importante stimolare gli investimenti, ha stanziato molte risorse derivanti dal PNRR e fondi nazionali sull’idrogeno”.
“Guardiamo con fiducia – ha aggiunto – agli obiettivi Ue, che sono di 20 milioni di tonnellate al 2030, di cui dieci da importazione”.
“Il South Corridor – ha detto ancora il Ministro – è la capacità di produrre, far transitare e smistare idrogeno.
Su questo, possiamo avere ruolo importante, essendo collocati in una posizione geografica centrale”.
“Non ci sono automatismi, ma serve tempo”, ha concluso Pichetto, ricordando che è “necessario accompagnare questo percorso di politica industriale per il cambiamento strutturale delle imprese”.