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Il governo a difesa del made in Italy, giovedì la legge | L’anticipazione

Il fondo sovrano e il liceo sul made in Italy. Le competenze e le risorse.

Sono questi i cardini della legge quadro che è attesa in Consiglio dei ministri giovedì 18 maggio, come ha anticipato il ministro Adolfo Urso, nel corso dell’incontro Talk4Growth di Accenture e L’Economia.

A settembre 2024, potrebbe suonare la prima campanella per il nuovo percorso di studi liceali, che punta su competenze di tipo giuridico-economico, con particolare attenzione alle eccellenze italiane dei distretti industriali.

Quanto al fondo sovrano, questo servirà anche a canalizzare gli interventi dei fondi pensione e del sistema assicurativo italiano, mettendo insieme attori pubblici e privati nel sostegno finanziario alle filiere strategiche.

In primis per l’approvvigionamento delle materie prime critiche per la transizione ecologica e digitale.

Ulteriori misure, nel disegno di legge, mirano a semplificare e sburocratizzare al fine di promuovere, quanto più possibile, l’utilizzo di prodotti italiani in filiere come quelle del legno arredo, del tessile, dell’oreficeria e della nautica.

Il disegno di legge sul made in Italy è stato previsto nella manovra come testo collegato, da approvare entro la fine dell’anno.

Prevede, tra le altre, norme contro la contraffazione e la concorrenza sleale e per lo sviluppo delle competenze necessarie al sistema produttivo “mettendo a sistema quello che già fanno le aziende, i distretti, le associazioni di impresa con quello che deve fare il pubblico”, ha detto Urso.

Il provvedimento, ha osservato il ministro delle Imprese e del made in Italy, “è un atto di fiducia e di investimento sulle potenzialità di questo Paese, sulle sue peculiarità, sul suo sistema produttivo che ormai tutti ci riconoscono come quello più capace di reagire ai cambiamenti globali proprio perché fondato sul made in Italy, noto ovunque come prodotto di qualità globale”.

Un altro fronte al centro dell’attività del Mimit è la lotta alla speculazione.

In questo campo, Urso ha dato mandato al Garante dei prezzi di convocare il tavolo allerta rapida per i prodotti per l’infanzia, dopo quello per la pasta della scorsa settimana.

“Agiremo con costanza e determinazione – ha affermato Urso – affinché si riducano i prezzi dei prodotti per l’infanzia, con un’operazione trasparenza che faccia comprendere chi ne ha eventualmente approfittato”.

Il punto è che, per questi articoli, la manovra ha previsto una riduzione dell’Iva che non ha portato i benefici attesi per i consumatori.

La riduzione dei prezzi c’è stata, secondo il Mimit, ma è pari solo al 50% di quella prevista.

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