Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge per l’attuazione del Pnrr e per prevenire infiltrazioni mafiose.
E l’Osservatorio Economico e Sociale Riparte l’Italia è in grado di pubblicare integralmente il documento.
Ma ecco una breve sintesi dei punti salienti
Un “comitato scientifico per le attivita’ inerenti alla revisione della spesa”, presieduto dal Ragioniere generale dello Stato: e’ quanto prevede una nuova bozza del decreto legge per l’attuazione del Pnrr, rispolverando la ‘spending review’ per rendere piu’ efficiente l’uso del recovery. Il comitato – cui partecipano dirigenti dei ministeri coinvolti, un componente della segreteria tecnica Mef, e rappresentanti di Bankitalia, Istat, Corte dei conti, fara’ capo alla ragioneria e “opera in relazione alle linee guida stabilite dal Presidente del Consiglio e riferisce al Ministro dell’economia”, si legge nella bozza del provvedimento.
Ogni Regione e ogni provincia avra’ un “progetto bandiera” con “particolare rilevanza strategica” e coerente con le linee del Pnrr e per la sua elaborazione potra’ contare su un nuovo Nucleo di coordinamento tra le istituzioni locali e lo Stato. E’ quanto si legge in una nuova bozza del dl Recovery. Il nuovo organismo e’ istituito, presso il dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della presidenza del Consiglio dei ministri e sara’ operativo fino al 31 dicembre 2026.
Sono 2,4 i miliardi, che con la leva finanziaria salgono a 6,9, destinati al turismo nel nuovo decreto legge Recovery con le misure per attribuire le risorse del piano e accelerare la realizzazione dei progetti del Pnrr, appena approvato dal Consiglio dei ministri. E’ quanto spiegano onti del ministero del Turismo. Tra i principali interventi 114 milioni per il Digital Tourism Hub, quasi 1,8 miliardi per il Fondo competitivita’ imprese turistiche e 500 milioni per Roma Caput Mundi – Next Generation EU.
Per l’attuazione della linea progettuale Sostegno alla nascita e al consolidamento delle PMI del turismo (Sezione speciale “turismo” del Fondo di Garanzia per le PMI”), Misura M1C3, investimento 4.2.4, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, di cui all’articolo 2, comma 100, lettera a), della legge 23 dicembre 1996, n. 662, è istituita una “Sezione Speciale Turismo” per la concessione di garanzie ai soggetti di cui all’articolo 1, comma 4, e ai giovani fino a 35 anni di età che intendono avviare un’attività nel settore turistico, con una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2021, 58 milioni di euro per l’anno 2022, 100 milioni di euro per l’anno 2023 e 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025. La concessione di garanzie sui finanziamenti erogati, in conformità alla misura M1C3 4.2.4 del PNRR, deve rispettare le disposizioni nazionali e unionali che regolano il meccanismo di funzionamento del fondo, in particolare richiamando la decisione C(2010)4505 del 6 luglio 2010 della Commissione Europea e il regolamento (UE) n. 651/2014 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea.
Previsto anche un credito d’imposta per la digitalizzazione di agenzie di viaggio e tour operator. Per l’attuazione della linea progettuale “Digitalizzazione Agenzie e Tour Operator”, Misura M1C3, investimento 4.2.2, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, alle agenzie di viaggi e ai tour operator con codice ATECO 79.1, 79.11, 79.12, è riconosciuto un contributo da fruire come credito d’imposta a decorrere dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore della presente disposizione e fino alla chiusura del periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2024, nella misura del 50 per cento dei costi sostenuti per investimenti e attività di sviluppo digitale come previste dall’articolo 9, comma 2, del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2014, n. 106, fino all’importo massimo complessivo cumulato di 25.000 euro. Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive e non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 .
Ecobonus 80% per alberghi
Il credito d’imposta delll’80% per riqualificare alberghi, stabilimenti balneari e strutture ricettive – ne potranno beneficare anche agriturismi, terme, stabilimenti balneari, porti turistici, parchi tematici, fiere e congressi – sarà cedibile a terzi e si potrà utilizzare in compensazione per abbattere imposte e contributi. Il superbonus per gli alberghi sarà cumulabile con un contributo a fondo perduto fino a 40mila euro e che potrà crescere di altri 30mila euro per le imprese che investono in digitalizzazione e innovazione. Il superbonus potrà andare a finanziarie gli investimenti e gli interventi avviati e non conclusi prima dell’entrata in vigore purché sia certificabile l’inizio lavori dopo il 1° febbraio 2020.
La mancanza di competenze digitali e’ uno dei punti deboli dell’Italia e per questo il Cdm valuta di istituire in via sperimentale, dal 2022 al 2026, un Fondo per la Repubblica Digitale per progetti di formazione e inclusione digitale, accrescere le competenze digitali e migliorare il nostro posto nella classifica del Desi, il Digital Economy and Society Index della Commissione Europea.
Saranno chiamate a contribuire le Fondazioni, a cui sara’ riconosciuto un credito d’imposta (fino a complessivi 508,5 milioni), pari al 65% dei versamenti effettuati nei primi due anni e al 75% per gli altri tre.
Sara’ Difesa Servizi s.p.a, la societa’ per azioni con socio unico il Ministero della Difesa, la “centrale di committenza, per l’espletamento delle procedure di gara relative all’infrastruttura” del cosiddetto Cloud Nazionale. Per la realizzazione delle attivita’ assegnate a Difesa Servizi S.p.A. viene inoltre chiesta l’autorizzazione di una spesa di 5 milioni di euro per il 2021 e di 10 milioni di euro per il 2022. E’ quanto prevede la nuova bozza del dl Recovery con le disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano di Nazionale di Ripresa e Resilienza e la prevenzione delle infiltrazioni mafiose all’esame del Cdm. Per semplificare, dare maggiore efficienza e celerita’ d’azione alla realizzazione degli obiettivi di transizione digitale fissati dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza, il Cdm valutera’ di modificare il cosiddetto Codice dell’amministrazione digitale (marzo 2005) con un focus particolare sui ‘domicili digitali’ ovvero le Pec, le email certificate. Tra gli obiettivi dell’Agenda digitale di Vittorio Colao c’e’ poi quello di permettere alle diverse istituzioni di ‘parlarsi’ e scambiarsi dati piu’ facilmente senza costringere il cittadino a fornire gli stessi dati piu’ volte (la cosiddetta interoperabilita’), per questo lo schema in un capitolo dedicato al Servizio di collegamento delle imprese alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati) prevede per esempio che le Camere di commercio mettano a disposizione delle imprese il servizio dedicato di collegamento telematico con la Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND). Per accelerare questo punto viene proposto di stipulare “una convenzione tra la struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri competente per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, il Ministero dello sviluppo economico, Unioncamere e Infocamere in qualita’ di gestore del servizio, sentita l’AgID e la societa’ creata per realizzare la piattaforma digitale”. Se il Cdm approvera’ le modifiche al decreto poi dal 2024 saranno le imprese che usufruiscono del servizio a farsi carico degli oneri “per assicurare la remunerazione dei costi a regime per l’erogazione del servizio e lo sviluppo e la manutenzione dell’infrastruttura abilitante da parte del gestore informatico del servizio”.
Al fine di favorire una migliore inclusione sociale riducendo l’emarginazione e le situazioni di degrado sociale, promuovere la rigenerazione urbana attraverso il recupero, la ristrutturazione e la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche, nonché sostenere progetti legati alle smart cities, con particolare riferimento ai trasporti ed al consumo energetico, sono assegnate risorse alle Città Metropolitane, in attuazione della linea progettuale “Piani Integrati – M5C2 – Investimento 2.2” nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per un ammontare complessivo pari a 2.493,79 milioni di euro per il periodo 2022-2026, nel limite massimo di 125,75 milioni di euro per l’anno 2022, di 125,75 milioni di euro per l’anno 2023, di 632,65 milioni di euro per l’anno 2024, di 855,12 milioni di euro per l’anno 2025 e di 754,52 milioni di euro per l’anno 2026.
Niente penalizzazioni per i professionisti che accettano contratti a tempo con la Pubblica amministrazione per i progetti del Recovery: il nuovo decreto per l’attuazione del Pnrr “per incentivare il reclutamento delle migliori professionalita’” prevede che i professionisti possano mantenere l’iscrizione agli ordini di appartenenza e che, in ogni caso, non ci siano costi “a carico del professionista per la ricongiunzione” dei periodi contributivi in caso si opti per non rimanere iscritti alla relative casse di previdenza.