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[Il documento] Ecco il nuovo Documento Programmatico di Bilancio del Governo Meloni

Italys-DPB-2023

Pubblichiamo la premessa integrale scritta dal Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al nuovo Documento Programmatico di Bilancio.

Il presente Documento Programmatico di Bilancio (DPB) aggiorna la versione approvata dal precedente esecutivo il 10 ottobre, in cui venivano riviste le previsioni macroeconomiche e di finanza pubblica a legislazione vigente, rimandando al nuovo Governo il compito di elaborare lo scenario programmatico.

Questa nuova versione del DPB illustra il quadro programmatico macroeconomico e di finanza pubblica partendo da un quadro tendenziale a legislazione vigente aggiornato alla luce dei dati più recenti e dei cambiamenti nelle variabili esogene della previsione.

Il nuovo quadro programmatico prefigura una graduale riduzione dell’indebitamento netto (deficit) della Pubblica amministrazione, dal 5,6 per cento del PIL stimato per quest’anno, al 4,5 per cento nel 2023, al 3,7 per cento nel 2024 e quindi al 3,0 per cento del PIL nel 2025. In presenza di pagamenti per interessi che si prevede oscillino intorno al 4 per cento del PIL, la riduzione del deficit sarà conseguita grazie a un miglioramento del saldo primario (al netto degli interessi) tale a ricondurlo a valori positivi dal 2024 in poi. In tale scenario, il rapporto tra debito pubblico lordo e il PIL diminuirà di circa nove punti percentuali, dal 150,3 per cento registrato nel 2021 fino al 141,2 per cento nel 2025.

Gli obiettivi programmatici di finanza pubblica qui illustrati sono stati sottoposti al vaglio del Parlamento, che il 9 novembre ha approvato le risoluzioni riguardanti la Relazione adottata ai sensi dell’articolo 6 della legge 243 del 2012 e la Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza come rivista e integrata.

Va sottolineato che il quadro programmatico di finanza pubblica si basa su previsioni macroeconomiche prudenziali, costruite a partire da una revisione al ribasso della precedente proiezione tendenziale a legislazione vigente. L’economia italiana potrà subire una lieve flessione a cavallo di fine anno, ma è prevista crescere ad un ritmo moderato (0,6 per cento per il PIL reale) anche nel 2023, per poi accelerare nel 2024, con un tasso di crescita prossimo al 2 per cento.

È inutile dire che stiamo attraversando una fase di severa difficoltà a livello economico e sociale e di grande incertezza riguardo al contesto geopolitico. L’impennata del costo dell’energia minaccia la sopravvivenza delle nostre imprese, non solo nelle industrie a elevata intensità energetica, ma anche nei servizi. Le famiglie sono duramente colpite dal forte rialzo dell’inflazione mentre le retribuzioni crescono ad un ritmo assai moderato.

Si impone, pertanto, una continuazione e un rafforzamento degli aiuti a imprese e famiglie, rendendoli ancor più mirati, incisivi e differenziati. Ciò affinché le risorse di bilancio siano spese in modo oculato e, al contempo, non si creino situazioni di forte svantaggio competitivo a danno delle imprese italiane e non si aggravino la povertà e il disagio sociale.

In base al nuovo obiettivo di indebitamento netto, la manovra di bilancio per il 2023 può contare su risorse di bilancio aggiuntive pari all’1,1 per cento del PIL in confronto al quadro tendenziale a legislazione vigente. Tali risorse saranno interamente dedicate a contrastare il caro energia e l’aumento dei prezzi.

Gli interventi che il Governo ha adottato e che saranno contenuti nella prossima manovra si connotano per un approccio mirato e temporaneo (targeted and temporary) in coerenza con le Raccomandazioni che la Commissione europea, nel dare il via al Semestre europeo 2023, ha rivolto all’Area dell’euro.

Un approccio ‘mirato’ significa che, sebbene la politica di mitigazione del costo dell’energia si rivolga a tutti i cittadini e a tutte le imprese, una quota significativa delle risorse messe è volta a sostenere le fasce più deboli della popolazione e quelle imprese che si trovano in maggiore difficoltà, non potendo traslare sui prezzi i forti aumenti dei costi a fronte di una concorrenza internazionale che gode di costi dell’energia e dei materiali più contenuti.

L’aggettivo ‘temporaneo’ sottolinea, invece, come il Governo assuma l’impegno a ridurre e poi eliminare gli aiuti e i tagli alle imposte non appena i prezzi del gas naturale, dell’energia e dei carburanti rientreranno verso livelli in linea con il periodo pre-crisi.

A fine marzo, in vista della predisposizione del Programma di Stabilità 2023, il Governo rivaluterà la situazione e, se necessario, attuerà nuove misure di contrasto al caro energia utilizzando prioritariamente eventuali entrate aggiuntive e risparmi di spesa che si manifestassero nei primi mesi dell’anno.

La legge di bilancio per il 2023 contiene anche numerose misure di politica economica coerenti con la strategia di medio termine del Governo; misure che dotate di autonoma copertura non impatteranno negativamente sull’indebitamento netto. Ciò a testimonianza dell’impegno del Governo a conseguire un equilibrio tra sana gestione della finanza pubblica e rilancio della crescita economica in chiave sostenibile e, nella convinzione che questo possa produrre effetti positivi anche sul differenziale di rendimento sui titoli di Stato.

Fin dal suo insediamento, il Governo ha dedicato il massimo impegno per assicurare che l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) acceleri pur in presenza di ostacoli quali il rialzo dei prezzi dei materiali e delle opere pubbliche. Nella manovra di bilancio saranno stanziate specifiche risorse destinate a tale finalità. La messa a terra del PNRR darà un forte impulso alla crescita quantitativa e qualitativa dell’economia italiana, contribuendo anche a migliorare la sostenibilità del debito pubblico.

Infine, per quanto attiene il capitolo normalmente dedicato alle riforme attuate in risposta alle Raccomandazioni al Paese del Consiglio europeo, si rinvia alla precedente versione del DPB. Il presente documento contiene, peraltro, l’aggiornamento della tavola dedicata alle misure di politica economica e di riforma adottate successivamente all’approvazione delle Raccomandazioni al Paese.

Una trattazione compiuta della strategia di politica economica e di riforma del nuovo esecutivo sarà contenuta nel Programma Nazionale di Riforma che sarà pubblicato a inizio aprile all’interno del Documento di Economia e Finanza 2023.

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