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[Il documento] Banca d’Italia: ecco i danni gravi che il cambiamento climatico produrrà sull’economia italiana 

È stato pubblicato da Banca d’Italia lo studio “Gli effetti del cambiamento climatico sull’economia italiana. Un progetto di ricerca della Banca d’Italia” nella collana Questioni di Economia e Finanza.

La pubblicazione presenta i primi risultati di un progetto di ricerca che studia qual è l’impatto del cambiamento climatico sull’economia italiana e quali le migliori politiche per la mitigazione e l’adattamento. I risultati contenuti nel QEF sono stati presentati e discussi con esponenti del mondo universitario in un convegno organizzato dalla Banca d’Italia il 3 e il 4 ottobre scorso.

Dallo studio è emerso che l’agricoltura è uno dei settori più esposti al rialzo delle temperature e a eventi meteorologici estremi indotti dal cambiamento climatico. Nonostante l’entità dei potenziali danni, in Italia le assicurazioni rimangono poco diffuse. La selezione avversa e la sottovalutazione dei rischi climatici da parte delle imprese agricole contribuiscono a spiegare il basso grado di copertura assicurativa. I fondi erogati nell’ambito della Politica Agricola Europea hanno contribuito ad aumentare le sottoscrizioni di polizze.

In ogni caso, i danni provocati dalle alte temperature e dagli eventi estremi non si limitano all’agricoltura. Gli impatti sfavorevoli si estendono all’industria e al terziario. Un aumento permanente dell’incidenza delle temperature elevate si riflette su una riduzione del tasso di entrata di nuove imprese e un aumento (più contenuto) dei tassi di uscita dal mercato. Le imprese localizzate in comuni colpiti da frane o alluvioni registrano in media una probabilità di fallimento significativamente superiore rispetto alle aziende in comuni non colpiti. Gli effetti sulla performance delle imprese che sopravvivono agli eventi climatici sono asimmetrici: le conseguenze negative si concentrano sulle imprese di più piccola dimensione; quelle più grandi evidenziano migliori capacità di adattamento.

Il cambiamento climatico e l’inquinamento hanno effetti negativi sulla produttività dei singoli individui: gli studenti che sostengono esami in giorni caldi hanno risultati peggiori; il rischio di infortuni sul lavoro è maggiore nei giorni in cui la qualità dell’aria è peggiore.

Appropriate politiche ambientali sono fondamentali per assicurare la transizione ecologica, ma esse vanno anche inserite in un quadro normativo chiaro. La semplificazione delle procedure per le installazioni di impianti fotovoltaici attuata in alcune regioni italiane tra il 2009 e il 2013 ha portato a un significativo aumento della capacità installata. La riforma dell’Emission Trading Scheme (ETS) dell’Unione Europea che ha ridotto la quota di certificati gratuiti a disposizione delle imprese non ha avuto effetti collaterali negativi sulla produttività delle stesse e sulla loro propensione ad esportare.

Il turismo montano rischia di essere tra i settori più esposti all’aumento delle temperature, soprattutto nella sua componente invernale. A seguito della consistente diminuzione delle precipitazioni nevose per la fine del secolo, il numero di passaggi di sciatori nella stagione potrebbe diminuire di circa il 7 per cento; il calo potrebbe essere più intenso per le località a più bassa quota; l’innevamento artificiale permetterebbe solo in parte di compensare la scarsità di precipitazione e di sostenere i flussi turistici.

La transizione ecologica richiede investimenti ed innovazione da parte delle imprese, ma in Italia l’attività brevettuale “green” è in calo dal 2008. Una maggiore offerta di credito bancario aumenta la propensione delle imprese a investire in tecnologie verdi (più di quanto non lo faccia per le tecnologie ordinarie). Sulla base di ricostruzioni climatologiche la temperatura in Italia è aumentata di circa 2°C tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del ventunesimo secolo. Dobbiamo infatti sempre ricordare che oltre certe soglie di tolleranza, la temperatura ha un effetto negativo sul PIL pro capite e sul suo tasso di crescita.

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