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Il calcio non è questione di vita o di morte, ma spettacolo. Parola di Sacchi

Intervistare Arrigo Sacchi vuol dire raccogliere pillole di saggezza calcistica: “In Italia chiedono di vincere, mai di  giocare bene”. E ancora: “Si va per conoscenze più che per conoscenza”. E poi. “Lo stile in un Paese in cui lo stile c’e’ solo nella moda. Lo stile ti aiuta a capire come sarai e dove andrai”.

Quindi l’attualità e il nuovo inizio del calcio dopo il lockdown. “Vorrei poter dire che questa terribile  emergenza migliorerà la nostra cultura – è il Sacchi pensiero al Corriere della Sera – ma onestamente non lo  penso. In campo mi aspetto le stesse cose e gli stessi atteggiamenti. Dobbiamo capire che il calcio è uno spettacolo e  non una questione di vita o di morte. Veniamo da tre mesi  pazzeschi. Ci sono troppe incognite. Si gioca prima con la testa che con i piedi e non so che segni ha lasciato sui giocatori il coronavirus. E neppure quali saranno le loro motivazioni. Felice  che si ricominci? Sì, ma a una condizione: che ci si fermi subito  se dovesse capitare qualcosa. Si gioca, e lo capisco, per un fatto  sociale e per questioni economiche, altrimenti molti club andrebbero in crisi”.

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