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I mutui green viaggiano con il vento in poppa | Lo scenario

Non è più solo una scelta individuale di rispetto verso l’ambiente nel quale viviamo.

Il decollo dei mutui green è dovuto anche (se non soprattutto) a un tasso di interesse più basso, cosa che si spiega da una parte con i minori rischi per l’istituto che concede il finanziamento, dall’altra con ragioni di marketing, dato il ritorno d’immagine per le stesse banche.

Il riferimento è ai mutui concessi per l’acquisto di case in classe energetica elevata A o B e a quelli riservati alla ristrutturazione di un immobile che comporti un miglioramento significativo della sua classe energetica.

Secondo le rilevazioni di MutuiOnline.it, attualmente le migliori condizioni per il fisso ammontano al 3,10%, ma si scende al 2,70% per le formule green.

Un risparmio di quattro decimali, si legge su Affari&Finanza di Repubblica, che in un contratto di finanziamento a lungo termine, come quello finalizzato all’acquisto di un immobile (in alcuni casi si arriva anche a 40 anni), può fare la differenza.

A maggior ragione dopo un biennio di iperinflazione che ha svuotato le tasche di molte famiglie italiane.

Sta di fatto che, grazie a questa possibilità di risparmio, i mutui green hanno raggiunto l’8,5% delle erogazioni nel quarto trimestre del 2023 dopo essere state a lungo al di sotto del 5% del totale.

L’osservatorio di Mutuionline.

it segnala inoltre che, a causa dell’aumento dei tassi nell’ultimo anno, vi è stato un incremento nella quota di richieste di mutui verdi con durata superiore ai trent’anni, passati dall’1,3% del mix nel 2022 al 9,6% del 2023.

Gli importi medi richiesti, pari a 173.136 euro, sono rimasti pressoché stabili rispetto al 2022 e rimangono circa il 30% più alti rispetto a quelli dei mutui tradizionali (attorno ai 135.000).

Vantaggi ci sono anche per chi rottama il vecchio contratto e ne sottoscrive uno nuovo a impronta ecologica.

Secondo un’analisi di Facile.it, prendendo come esempio un finanziamento da 126 mila euro da restituire in 25 anni (la mediana di mercato) e a fronte di un loan to value (cioè ammontare del finanziamento rispetto al prezzo totale speso per l’acquisto) del 70%, i migliori tassi fissi per un mutuo green prima casa partono addirittura da 2,60%, con una rata mensile pari a 572 euro.

Per le surroghe green i tassi fissi agevolati scendono al 2,45%.

Per chi ha un mutuo a tasso variabile di recente sottoscrizione, sempre ipotizzando un finanziamento standard, il mutuatario potrebbe abbattere la rata fino al 25%, portandola dagli attuali 750 euro a circa 570 euro, con un risparmio di quasi 180 euro.

Il tema riguarda non solo il nuovo, ma anche l’ambito delle ristrutturazioni.

Nonostante la stretta al Superbonus, gli incentivi fiscali legati ai lavori in campo edilizio continuano a essere generosi (dal 50 al 65% di detrazioni) e consentono di adeguarsi in anticipo ai dettami della direttiva Case Green in via di approvazione.

Peraltro, segnala lo studio ‘The capitalization of energy labels into house prices’ realizzato dall’Abi, a parità di altre caratteristiche, il prezzo richiesto per la vendita delle case appartenenti alle migliori quattro classi in termini di prestazioni energetiche è in media maggiore di circa il 25% rispetto a quello delle abitazioni classificate nelle due peggiori categorie (F e G), ma arriva al 40% se si considera la sola G.

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