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Gualtieri: “La cassa integrazione non sarà eterna. Il superbonus varrà 14 miliardi in 5 anni”

In un lungo post sui suoi canali social, il ministro all’Economia Roberto Gualtieri sottolinea che “la notizia della richiesta da parte di Fca-Italy di un finanziamento a Intesa San Paolo garantito da Sace ai sensi del decreto liquidità, ha acceso un importante dibattito sulla legittimità e l’opportunità da parte dello Stato italiano di introdurre condizionalità per l’accesso ad alcune delle misure di sostegno alle imprese o di facilitazione dell’accesso alla liquidità che sono state introdotte a seguito del Coronavirus. La posizione del governo a questo riguardo è molto chiara: di fronte a un’emergenza economica come quella attuale la priorità non può che essere quella di aiutare il sistema produttivo ad assorbire lo shock. E’ altrettanto evidente che, per gli interventi più corposi, è giusto che lo Stato preveda delle condizioni, e vincoli il proprio sostegno a precise garanzie nei confronti del paese e della collettività nel quadro di un disegno di politica industriale e di una visione sul futuro del sistema produttivo”. Per Gualtieri, “ciò è vero anche per quanto riguarda i prestiti garantiti da Sace. E’ vero infatti, come molti hanno osservato, che non si tratta di contributi a fondo perduto ma di linee di credito che vengono remunerate sia sotto forma di interessi (a beneficio della banca erogante) che di costo della garanzia (a beneficio dello Stato). E tuttavia l’esposizione del bilancio pubblico, ancorché garantita dal patrimonio dei soggetti richiedenti, giustifica l’introduzione di alcune condizionalità. Per questo, nel decreto liquidità il governo ha introdotto una serie di vincoli per l’accesso alla garanzia, come l’impegno a non distribuire dividendi nel 2020, a gestire i livelli occupazionali attraverso accordi sindacali, e a destinare le risorse a sostenere costi di personale, investimenti o capitale circolante in Italia. Nel passaggio parlamentare in corso il governo ha anche condiviso l’ulteriore rafforzamento di queste condizioni, prevedendo in modo esplicito l’esclusione (già implicita nella norma) delle imprese che hanno sedi in paradisi fiscali, e prevedendo il divieto di erogare dividendi nel 2021 a chi li avesse già distribuiti prima di accedere alla garanzia. Tali condizionalità, che sono tra le più esigenti tra quelle introdotte in Europa, hanno suscitato legittime critiche, ma appaiono pienamente giustificate. Per la stessa ragione, ci siamo opposti agli emendamenti delle opposizioni, che intendevano rimuovere il vincolo alla gestione dei livelli occupazionali attraverso accordi sindacali e che sono stati respinti”.

Ieri sera poi il ministro è stato ospite di Nicola Porro durante la trasmissione tv Quarta Repubblica andata in onda su Rete 4 ed ha risposto in diretta ad una serie di domande.

Sulla cassa integrazione ha tenuto a sottolineare che “tutti ne hanno diritto, abbiamo detto subito che nessuno deve perdere il lavoro per il coronavirus” e che “adesso questa procedura è stata radicalmente semplificata”. Inoltre, “siamo nelle condizioni di sostenere, di finanziare la cassa integrazione fino a quando sarà necessaria, naturalmente puntiamo a far ripartire l’economia” ha spiegato, aggiungendo pero’ che “non può continuare in eterno”.

Sul tema superbonus ha chiosato: “Credo che sara’ molto applicato dagli italiani, è un finanziamento per 5 anni e complessivamente sono più di 14 miliardi. Tutti sanno che e’ un investimento imponente per sostenere l’efficienza energetica e il settore dell’edilizia”.

“Con queste risorse che rimborsiamo al 110% e con la cedibilità incentiviamo potentemente anche i lavori dei condomini”, ha aggiunto.

Sul tema dei prestiti garantiti dallo Stato ha tenuto a precisare che “per quanto riguarda Sace sono in corso di elaborazione domande per 18,5 miliardi. Si tratta di prestiti più grandi che richiedono tempi più lunghi”.

“I piccoli importi sono invece partiti lentamente ma adesso si stanno impennando. Non è ancora abbastanza, abbiamo riscontri differenziati, abbiamo tante email di ringraziamento per i prestiti 25mila euro a vista, e altri casi dove aspettano” ma poiché “in molti casi è possibile darli a vista dimostra che la legge lo consente” e quindi “reiteriamo l’appello alle banche che ringraziamo per lo sforzo e per l’impegno, di allinearsi tutte agli standard più efficienti e chiediamo a tutti gli istituti bancari e a tutte le filiali di farlo”, ha concluso.

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