“Non ho ben capito l’ipotesi di abbassamento delle tariffe al 10% all’Unione Europea” spiega Giulio Tremonti intervistato da Gianni Riotta al podcast Riottoso.
“Un conto è il Regno Unito, che però ha un’economia non particolarmente manifatturiera e esportatrice. Non ho capito perché c’è tutta questa fiducia nel 10% che tra l’altro non è nella lettera della Casa Bianca. Si può scendere dal 30% su singole partite, ma a condizione che si modifichino le tariffe europee o le singole regole europee”.
“Imporre tariffe è la proiezione verso l’esterno di una logica di politica interna”, spiega Giulio Tremonti.
“Chi ha preso i voti promettendo un futuro migliore alla classe operaia vede nei dazi un modo per migliorarne le condizioni”, dice Tremonti commentando la politica del presidente Usa.
“Ci avete portato via la manifattura e ora la pagate. O la rifate in America o ricompensiamo con i dazi chi ha sofferto e perso il lavoro in fabbrica. Ma riportare la manifattura in America è molto difficile perché le condizioni non ci sono e l’economia è fatta dalla manifattura, ma anche dalla finanza e dai servizi americani globali che vivono nei paesi daziati”.
Insomma è uno scontro geoeconomico su tutto il pianeta la sfida per la presidente von der Leyen e la premier Meloni.








