”Ce la fa una startup su mille? Fisiologico. Importante è creare una cultura di impresa per crescere”. Lo ha detto oggi a Matera, nel corso del ‘Matching camp’, organizzato da Leelium, Giovanni Schiuma, professore di Ingegneria gestionale (Dipartimento di Management, Finanza e Tecnologia) presso la Libera università mediterranea (Lum) di Casamassima (Bari).
“Il tasso di mortalità delle start up è alto – ha detto Schiuma -. Si parla del 90 per cento. Solo il 10 per cento riesce a superare la fase di avvio e da qui l’un per cento diventa impresa di una dimensione significativa. È fisiologico ed è corretto. Il problema è cosa accade all’altro 90 per cento che fallisce.
Significa che quelle attività di impresa falliscono, ma parte di quegli imprenditori si ricicla, startupper. E anche laddove hanno vissuto una esperienza in quel ruolo hanno sviluppato una cultura di intrapresa, che è quello che occorre.
Quindi il punto oggi – ha concluso Schiuma – di promuovere eventi come quello di Matera non è semplicemente quello di favorire lo sviluppo di impresa, che è stata sempre nel Dna degli italiani.
Il punto è creare una cultura della intrapresa, di proattività, individuazione di soluzioni, che è importante all’interno delle imprese esistenti”.
Ai lavori, che si concluderanno domani, sabato 19 novembre, partecipano start up di Puglia, Basilicata e una della Polonia nei settori tecnologia on line, finanza, alimentare, robotica e immobiliare.