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Giorgio Armani: «Vista la recrudescenza della pandemia, non sfileremo a Milano»

La notizia aleggiava da alcuni giorni e ieri è arrivata la conferma ufficiale. A causa della recrudescenza della pandemia e dell’aumento dei casi di Covid in Europa Giorgio Armani non sfilerà a Milano a gennaio con le linee Emporio Armani e Giorgio Armani uomo a-i 2022/23. Annullato anche lo show parigino dell’alta moda Giorgio Armani prive’ p-e 2022.

Una decisione presa a malincuore, ma necessaria, come ha rivelato in un’intervista esclusiva a MFF lo stilista: “In questi quasi due anni di pandemia ho cercato di non abbassare mai la guardia. La crescita dei contagi in Europa in questo momento non mi lascia indifferente, e c’è da prevedere che dopo le feste la situazione sarà ancora più instabile”, ha commentato, “inoltre, nel caso di Parigi, la sfilata avrebbe comportato lo spostamento di 80 persone del mio team, ed è un rischio che non voglio far correre a nessuno, lo stesso per il pubblico, a Milano come a Parigi”.

La scelta è stata mossa dunque ancora una volta dalla volontà di tutelare la salute e la sicurezza prima ancora delle sfilate, ancorché momenti fondamentali per il fashion system. A febbraio del 2020 lo stilista fece una scelta simile, e dirompente, sfilando a porte chiuse nel giorno conclusivo di Milano moda donna e, di fatto, lanciando un allarme chiaro a tutto il settore.

D. Cosa l’ha spinta ad annullare le sfilate fisiche?

R. In questi quasi due anni di pandemia ho cercato di non abbassare mai la guardia. facile entusiasmarsi quando la situazione migliora, ma l’entusiasmo può facilmente diventare rischio.

D. Gli show saranno proposti in formato co-ed con la donna a febbraio?

R. una soluzione sulla quale sto riflettendo, ma non sono ancora giunto a una decisione definitiva, quindi non posso confermare. La situazione è delicata, opterò per la modalità che ritengo più efficace, sotto data.

D. Milano Firenze e Parigi sono intenzionati a tenere show in presenza, convinti che sia arrivato il momento di convivere in sicurezza con la pandemia. Per lei è troppo presto?

R. un pensiero che comprendo bene, perché il desiderio di tornare alla normalità è grande per tutti. Però, guardando alla crescita dei contagi di questi mesi, personalmente credo sia presto. Manca ancora un livello di protezione tale da permetterci di proseguire con gli show in presenza in assoluta sicurezza per tutti i partecipanti. Spero che riusciremo presto ad arrivarci.

D. L’Italia gode in questi mesi di grande rispetto internazionale. Pensa che il Paese stia affrontando bene l’emergenza? Cosa si dovrebbe ancora fare?

R. Sono contento di come questo governo ha gestito l’emergenza pandemica: con rigore e organizzazione. Rispetto ad altri paesi europei, l’Italia si è sicuramente mossa in maniera prudente, e non posso che esserne contento, visto che anch’io prediligo un approccio simile a un problema così grande e difficile.

D. Che aiuto può venire dalla moda adesso?

R. Un atteggiamento più cauto, appunto. Pacato e meno frenetico.

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