«La natalità s’inserisce in un discorso ampio legato a un dialogo e a una solidarietà intergenerazionale. Se non ci sono giovani crollerà tutto e saremo un Paese senza più speranza. Quindi il tema centrale è questo: non un approccio moralista, fare figli, ma un approccio concreto per creare le premesse affinché i nostri figli abbiamo risposte per realizzare i loro sogni lavorativi e familiari senza essere costretti a emigrare».
Lo dichiara Gigi De Palo, Presidente della Fondazione per la natalità e ideatore degli Stati generali della natalità, il più importante evento annuale italiano dedicato alla demografia, a conclusione della tappa piemontese degli Stati Generali della natalità in tour svoltasi stamani a Palazzo Madama a Torino.
Il tour, promosso dalla Fondazione per la Natalità per sensibilizzare e mobilitare istituzioni, aziende e società civile sul tema della natalità, cruciale per il futuro del Paese, solo nel 2024 ha riguardato 50 appuntamenti in giro per l’Italia, per un totale di circa 24mila km percorsi.
Alla tappa, patrocinata dalla Città di Torino e realizzata con il contributo della Fondazione Roma, hanno partecipato: Michela Favaro, Vicesindaca di Torino con delega alle Politiche per le famiglie, Francesco Billari, Rettore dell’Università Bocconi di Milano, Marco Ferrando, Vicedirettore di Avvenire, Barbara Graffino, Presidente Gruppo Giovani Industriali Torino, Marco Piccolo, CEO presso la Reynaldi Srl, Chiara Pronzato, Demografa, Università di Torino, Gianpiero Perone, comico, Franco Parasassi, Presidente Fondazione Roma, Roberto Gontero, Presidente Forum Famiglie Piemonte. Intervenuti in video anche Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino e Alberto Cirio, Presidente Regione Piemonte.
Gli ospiti, moderati da De Palo, sono stati sollecitati dagli interventi dei giovani studenti presenti in sala, che hanno raccontato sogni e paure il futuro.
Dell’impegno per famiglia e giovani ha parlato Michela Favaro, vicesindaca di Torino: “La Città di Torino è stata la prima grande città metropolitana ad aderire al network dei “Comuni amici della famiglia” e in questi anni abbiamo predisposto un piano per le famiglie, che si svilupperà nel prossimo biennio, proprio per rendere la nostra città sempre più attrattiva per coloro che vogliono vita ad un progetto di famiglia e per i nuclei familiari con bambine e bambini. Vogliamo mappare e far conoscere tutti i servizi che già esistono sul territorio, anche attraverso una app dedicata, ma anche raccogliere i bisogni e avviare un piano di azioni positive a tutto campo su educazione, spazi ricreativi, cultura, sport, agevolazioni, per dare vita ad un ambiente sempre più ‘family friendly’”.
E se, come rileva una recente indagine Istat del 2024 dalle intenzioni espresse dai ragazzi tra gli 11 e i 19 anni una ripresa demografica non sembrerebbe però impossibile, tant’è che tra i giovanissimi desidera avere figli il 69,4%, di questi soltanto l’8,8% è per il figlio unico, mentre il 18,2% pensa a tre o più figli, è anche vero che le nuove generazioni multiculturali e digitali esprimono preoccupazioni: un ragazzo su tre dichiara di aver paura del futuro e il 34% vorrebbe vivere all’estero da grande.
Per questo De Palo chiosa: «Troppo spesso assistiamo a un paradosso: investiamo risorse significative nella formazione di ragazzi e ragazze, preparando eccellenze nei nostri atenei, ma non siamo in grado di trattenerli. Dobbiamo capire che il futuro del Paese dipende dalle scelte che facciamo oggi per sostenere i giovani e le famiglie. L’Italia può vincere la sfida demografica solo se affrontata insieme, per questo ora vogliamo portare avanti alcune sfide cruciali in una logica di sussidiarietà: una petizione popolare per l’istituzione di un’Agenzia per la Natalità, che coordini politiche e iniziative a livello nazionale; una rete di amministratori per la natalità, per la quale abbiamo già coinvolto numerosi sostenitori, uno studio in collaborazione con la LUISS per analizzare e proporre soluzioni concrete».
Prossimo appuntamento con Tour il 5 aprile a Napoli; evento nazionale degli Stati Generali della natalità il 27 e 28 novembre a Roma, presso l’Auditorium della Conciliazione.
I DATI (Fonte prof.ssa Chiara Pronzato, Università di Torino)
- Poche nascite: livelli di fecondità molto bassi
- 1,14 figli per donna
- 1,17 in Piemonte
- 1,20 in Italia
- Rapporto tra le generazioni. Ogni 100 torinesi
- 12 persone hanno tra gli 0 e i 14 anni
- 62 persone hanno tra i 15 e i 64 anni
- 26 persone hanno più di 64 anni
- L’ indice di dipendenza è pari a 61
- In Piemonte l’indice è pari a 59, in Italia 57
- Nel 2002 i rispettivi valori erano pari a 48 a Torino, 50 in Piemonte, 49 in Italia
- Crescere, o almeno non decrescere
- Nel 2023 in Piemonte sono nati 6 bambini ogni 1000 persone, sono morte 13 persone, ne sono arrivate 8 e ne sono andate via 3
- La diminuzione della popolazione piemontese e italiana porta ad un ridimensionamento del sistema economico
- Il cambiamento dei rapporti numerici tra le generazioni porta ad un ulteriore ridimensionamento (gli adulti, in proporzione, sono sempre meno).