Il Piano nazionale di ripresa e resilienza non è solo un fondo a cui attingere, ha anche un insieme di riforme da dover portare a termine per cui sarà fondamentale il ruolo del Parlamento. «Bisogna evitare passi falsi, battute d’arresto, momenti di distrazione». Lo ha sostenuto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, intervenendo all’EY Law Summit.
Garofoli ha sottolineato che da parte dell’esecutivo c’è «il massimo impegno per i 45 obiettivi di giugno e per procedere in linea con i programmi» perciò il governo, «pur nel pieno rispetto del Parlamento, ha sentito la necessità di fare il richiamo» di venerdì sul ddl Concorrenza.
«Il Pnrr» ha messo in evidenza il sottosegretario «è l’antidoto a rischi recessivi e per consentire già efficacemente a resistere alla crisi attuale» generata dall’invasione russa dell’Ucraina. La guerra ha «cambiato lo scenario complessivo. Si era di fronte ad una crescita forte della economia globale ed Italiana e ora siamo di fronte a una frenata». Sul Pnrr, ha concluso, «sono possibili aggiustamenti, ma ogni sforzo viene speso per l’attuazione del Piano, che resta il punto chiave per l’azione del governo».