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Fabrizio Palermo, AD Acea: “La tariffa dell’acqua non consente investimenti”

“Il tema della tariffa idrica in Italia è annoso: in bolletta si paga il trasporto, ma oggi la tariffa è talmente bassa – metà della Francia e circa il 40% della Germania – che non consente di avere un’adeguata copertura degli investimenti necessari. Si è sottoinvestito per anni, quindi è chiaro che c’è anche un tema di recupero degli interventi da realizzare”. Lo ha detto l’ad di Acea, Fabrizio Palermo, a un convegno a Ecomondo a Rimini.

“Oggi un litro d’acqua del rubinetto costa 0,0025 euro al litro, mentre una bottiglia d’acqua costa 1 o 2 euro, un valore molto più alto – ha proseguito Palermo -. Il tema tariffario, se non verrà risolto, tenderà ad acuirsi nel tempo, perché un’infrastruttura vecchia vedrà incrementare i costi di gestione e aumentare la velocità del suo deperimento. Inoltre, non consente l’implementazione delle nuove tecnologie digitali, se non in misura limitata”.

“Il comparto idrico è una parte importante del Pil – ha detto ancora il manager -, che incide circa sul 18% del pil italiano e anche sull’economia del mare per un altro 25% del Pil. In Italia esiste un tema molto rilevante: la gestione dell’infrastruttura idrica, che purtroppo è stata molto trascurata, in particolare negli ultimi 20 anni. Oggi si continua ad utilizzare un’infrastruttura sviluppata tra 30 e 60 anni fa, specialmente al Centrosud”.

“Bisogna quindi accelerare sugli investimenti per una rete moderna e interconnessa – ha concluso Palermo -. Consideriamo che al momento l’investimento idrico più rilevante in Italia è quello che noi stiamo gestendo per l’acquedotto del Peschiera, che vale quasi 1,5 miliardi”.

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