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[L’intervento] Edoardo Bianchi (Vicepresidente ANCE): «Il superbonus funziona, va migliorato, non cancellato: il Governo dica se ci crede, basta con gli stop and go»

Le imprese che operano nel settore edilizia, inteso a tutto tondo, non condividono né le analisi né le soluzioni ipotizzate sul tema del bonus 110 in questi ultimi giorni.

Partiamo dai dati economici, tralasciando per un momento la finalità in termini di transizione ambientale che la missione 2 del Pnrr attraverso anche il bonus 110 si prefiggeva di raggiungere. E’ necessario analizzare i dati esposti senza pregiudizio alcuno e con mente libera per meglio delineare il futuro di questa misura. Un ottimo punto di partenza è quanto rappresentato nel corso della recente audizione presso il Senato dal Direttore della Agenzia delle Entrate rispetto ad alcuni macro dati relativi al 2021:

  1. Vi sono state, per tutti i bonus, circa 4,8 milioni di cessioni di crediti per un controvalore di circa 38 miliardi;
  2. Il bonus 110 ha avuto un tiraggio di circa 13,4 miliardi (pari al 35% del totale);
  3. Il bonus facciate ha avuto un tiraggio di circa 13,6 miliardi (circa il 36% del totale);
  4. Circa 4,4 miliardi (pari all’11,5% del totale) probabilmente hanno costituito oggetto di possibili frodi;
  5. I 4,4 miliardi (di possibili frodi) per il 46% sono riconducibili al bonus facciate, per il 34% all’ecobonus, per il 9% al bonus locazioni/botteghe, per l’8% al sisma bonus e per il 3% al bonus 110 (ossia circa 130 milioni).

Dai dati sopra esposti emerge che il bonus 110 è quello che ha fornito migliore prova di se stesso perché patisce (possibili) frodi per circa 130 milioni a fronte di circa 13,4 miliardi di euro di interventi, pari ossia all’1%!

Ciò significa che per il 99% il bonus 110 ha funzionato. Miglioriamolo, senza dubbio ma soprattutto (anche) gli altri bonus meriterebbero maggiore attenzione e interventi curativi. Il bonus 110 sin dall’inizio, per complessità dei lavori da realizzare e per la ampiezza dei documenti da presentare, ha sempre costituito un terreno privilegiato dove meglio potesse misurarsi il know how di una Impresa strutturata e organizzata.

Come Ance avevamo, da tempo, proposto alcuni accorgimenti tali da consentire una ancora più efficace riuscita della presente misura quale ad esempio l’obbligo dell’attestato di qualificazione SOA ed il possesso delle certificazioni ISO per chi esegue i lavori. Il tracciamento dei crediti, con la loro cessione esclusivamente agli intermediari vigilati da Bankitalia, rappresentano altre proposte avanzate da Ance.

Ance non ha mai fatto mancare la propria spinta propositiva ma dobbiamo intenderci con chiarezza: il legislatore crede veramente nello strumento del bonus 110? Ci sorge un dubbio, perché negli ultimi 2 anni a causa della cattiva tecnica legislativa ci sono stati oltre 1.600 interpelli all’Agenzia delle Entrate per comprendere come i bonus potevano essere attivati.

Ci sorge un dubbio, perché negli ultimi mesi ci sono stati tanti e tali cambiamenti , ognuno rivoluzionario, tali da non consentire alle imprese/condomini/professionisti di potersi organizzare. Ci sorge un dubbio, perché nei casi emersi sulla stampa nazionale venivano descritti frodi per lavori mai effettuati, situazioni cioè dove una filiera di soggetti (condominio, responsabile dei lavori, direttore dei lavori, progettista, asservatore 1, coordinatore della sicurezza, impresa, collaudatore, asservatore 2…) avevano sin dall’inizio condiviso un pactum sceleris finalizzato alla truffa.

Le nostre imprese ci testimoniano delle difficoltà, rispetto a lavori effettivamente eseguiti, di riuscire ad incassare il Sal maturato dovendo produrre, in alcuni casi, anche gli esami del sangue e le transaminasi. Abbiamo difficoltà ad ottenere il pagamento di Sal per alcune centinaia di migliaia di euro e poi scopriamo che qualcuno, senza aver effettuato i lavori, ha incassato centinaia di milioni di euro. Come è possibile?

Ci sorge un dubbio, perché ogni intervento legislativo non tiene in alcun modo conto di un periodo transitorio per produrre i propri risultati non potendo improvvisamente intervenire a gamba tesa su rapporti che dispiegano i propri effetti lungo un arco temporale di medio periodo e già in corso da mesi. E’ possibile che chi è impegnato a rispettare le regole paghi sempre dazio in questo Paese? E’ inaccettabile.

Peraltro il recente aumento delle ore lavorative registrato dalle Casse Edili è principalmente riconducibile ai lavori del bonus 110 atteso che delle nuove opere previste dal Pnrr a tutto il 2021 nulla è stato ancora cantierato o comunque sallizzato. Chi opera nel campo delle opere pubbliche (e qui parliamo di finanziamenti pubblici) si chiede come deve organizzare e orientare la propria struttura di azienda che non può mutare con cadenza settimanale; non è serio.

Ance pretende chiarezza: se il decisore pubblico ha deciso che il bonus 110 non debba andare avanti lo annulli e lo cancelli subito evitando di esporre ad una estenuante tortura un settore che già scontava una crisi di oltre 15 anni, oltreché esporre a false aspettative milioni di onesti condomini.

Purtroppo, nel corso degli ultimi mesi, in particolare gli ultimi otto, abbiamo registrato diversi provvedimenti messi in campo dal Governo sotto forma di decreti legge, perché fossero corretti alcuni malfunzionamenti che erano via via emersi per accedere ed attivare i diversi bonus. Il Parlamento si è impegnato, in sede di conversione, a modificare, in alcuni casi anche pesantemente, le previsioni del diversi DL.

Ora, al di là di condividere le ragioni di ognuno, è sotto gli occhi di tutti che una “tecnica” legislativa di tal fatta ha prodotto più di un corto circuito, perché, ben lungi dal prevenire le truffe, semplificare le procedure, tutelare il legittimo affidamento di operatori e committenti, ha bloccato un intero settore!

Siamo di fronte ad un pasticcio che difficilmente vedrà soluzione in assenza di di una condivisa presa di coscienza da parte di Governo e Parlamento. Ance ritiene quanto mai necessario e ancor più urgente, per tutelare quella ripresa del settore edile e della lunghissima filiera ad esso sottesa, che tanto ha contribuito a migliorare i dati economici del 2021 ed ambientali di prospettiva in termini di minori emissioni di Co2, che i soggetti coinvolti, pur non abbandonando le motivazioni che li hanno guidati nell’attività legislativa, trovino al più presto un punto di equilibrio tra le legittime ragioni di ognuno.

Al contrario, se dovessero perseverare con gli innumerevoli stop and go e cambi di rotta a 360 gradi registrati sul tema, in aggiunta alla paralisi del settore, ci faranno apparire quanto affermato da Churchill quanto mai attuale: la effettiva volontà del legislatore sul bonus 110 «resta tuttora un rebus, avvolto in un mistero all’interno di un enigma».

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