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Dazi, intesa amara per la Ue. Ora la sfida รจ evitare l’impennata dei prezzi | Lo scenario

Un prezzo politico anche se ha evitato lo scontro Usa-Ue. Cosรฌ dalle pagine del Corriere della Sera, Giuseppe Sarcina parla del prezzo pesante pagato sui dazi dall’ Unione europea in cambio della ยซstabilitร ยป nei rapporti con gli Stati Uniti. I termini dellโ€™accordo raggiunto ieri da Donald Trump e Ursula vonder Leyen rappresentano davvero una ยซdoccia scozzeseยป per le imprese europee e, di conseguenza, per la loro forza lavoro. In realtร , nel fondo, questa รจ unโ€™intesa politica: lโ€™Ue non ha voluto andare allo scontro frontale con gli Usa. Nellโ€™era pre trumpiana, il dazio medio imposto dalle dogane americane sulle merci europee si aggirava intorno al 4,8%; ora viene fissato al 15%. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso ยซsoddisfazioneยป per il fatto che comunque Ue e Usa abbiano trovato unโ€™intesa. Ma ha osservato che bisognerร  conoscere i dettagli, prima di dare un giudizio sullโ€™impatto per lโ€™Italia. La botta, comunque, cโ€™รจ anche per il nostro Paese. Adesso i ministri, le categorie produttive e i diplomatici proveranno a contenere le perdite. Un caso รจ quello dellโ€™agroalimentare: lโ€™idea รจ stringere patti con gli importatori Usa in modo da dividersi il fardello del dazio per non rovesciarlo tutto sui prezzi, allontanando i consumatori. Sul piano europeo, conclude Sarcina, la promessa di comprare molte piรน armi dagli Usa appare in contraddizione con il progetto di rafforzare lโ€™industria militare del Vecchio Continente, un passaggio chiave per arrivare alla costruzione di una difesa comune europea, piรน autonoma rispetto agli Stati Uniti.
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Claudio Tito, La Repubblica
Rivedere tutto quando Donald Trump non sarร  piรน alla Casa Bianca. Bastava guardare lo sguardo di Ursula von der Leyen dopo l’incontro con il presidente Usa per capire che l’intesa sui dazi non rappresenta ยซla piรน grande mai raggiuntaยป, come la definisce invece il tycoon. Si tratta semmai di un accordo subito, secondo Claudio Tito su Repubblica. Ma c’รจ una exit strategy: il 2028. Quando, cioรจ, terminerร  l’attuale amministrazione degli Stati Uniti. Non tutti i governi dei 27 Stati membri, infatti, sono soddisfatti del patto stretto in Scozia. La Francia di Emmanuel Macron, ad esempio, non ha affatto preso di buon grado quella che molti definiscono una ยซresaยป all’alleato statunitense. Stesso discorso per la Spagna di Sรกnchez. La presidente della Commissione lo sa bene. E ha infatti definito l’accordo ยซil massimo possibileยป. Buona parte degli accordi settoriali ha infatti durata triennale. Quando il mandato di Trump si chiuderร ,quindi, l’Ue riaprirร  la discussione. Del resto, non รจ la prima volta che gli europei hanno utilizzato questa tattica. Il mese scorso, in occasione del vertice Nato in Olanda in cui sono stati fissati i nuovi obiettivi di spesa per la difesa, alla fine tutti – tranne la Spagna per questioni di politica interna – hanno accettato il target del 5 per cento di Pil fissato dal Commander in chief, sapendo che nel 2035 non ci sarร  piรน Trump. Da qui a tre anni, poi, i “negoziatori” europei hanno scommesso anche su altri fattori. Il primo, ricordato dalla stessa presidente della Commissione, si basa sullo sviluppo di altre alleanze commerciali globali: dal Sud America all’Asia. E dalla previsione che molti degli accordi siglati da Trump dovranno essere ridiscussi perchรฉ inattuabili. Per tornare sul tavolo del confronto tra tre anni. In un contesto politico Usa diverso e in un quadro economico globale cambiato. E alla fine del prossimo triennio, la presidente della Commissione sarร  ancora seduta a Palazzo Berlaymont. La stessa certezza l’avrร  il suo connazionale, il cancelliere tedesco Merz, mentre i governi degli altri Stati membri maggiori dovranno prima affrontare l’esame delle urne: da Macron (che non potrร  nemmeno ricandidarsi) allo spagnolo Sรกnchez, fino all’Italia di Giorgia Meloni.
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Marco Valsania, Il Sole 24 Ore
Accordo fatto tra Stati Uniti e Unione europea sui dazi e occhi puntati sulle contrattazioni con la Cina. Donald Trump e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, dopo settimane di tese trattative, hanno annunciato un’intesa di massima che prevede dazi limitati al 15% sull’export europeo negli Usa. ยซรˆ il piรน grande accordo di tutti i tempiยป ha detto Trump. Le linee guida del protocollo, nonostante le incognite, scrive Marco Valsania sul Sole 24 Ore, potrebbero bastare a rassicurare Wall Street e le piazze finanziarie internazionali alla riapertura oggi delle contrattazioni.Ventate di ottimismo su schiarite nel clima commerciale hanno di recente giร  guidato al rialzo le borse Usa, con record in successione dello SeP 500 e del Nasdaq. La generale tariffa del 15% alla Ue, se รจ superiore al 10% originalmente sperato da Bruxelles e piรน che tripla rispetto a precedenti dazi medi, รจ la metร  di quanto minacciato per lettera da Trump e che in mancanza di compromessi sarebbe scattata alla scadenza del primo agosto. ยซSiamo molto vicini ad accordo con la Cinaยป. Donald Trump ha parlato anche di Pechino, ieri, a margine dell’incontro con i vertici Ue. Intanto, Pechino e Washington vanno verso una estensione di altri tre mesi della tregua sulle tariffe a tre cifre minacciata da Trump. L’annuncio รจ atteso durante i colloqui che si aprono oggi a Stoccolma ed รจ stata anticipata dal South China Morning Post. I colloqui a Stoccolma saranno guidati dal vicepremier cinese He Lifeng e dal segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, che aveva appunto annunciato l’intenzione delle parti di lavorare su una estensione della tregua in scadenza il 12 agosto.

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