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Daniel Gros, economista tedesco della Bocconi: “L’accordo trovato sui dazi è il male minore, il 15% va confrontato con il 45% per la Cina”

L’accordo sui dazi “lo considero come un male minore e accettabile”.

Così l’economista tedesco della Bocconi, Daniel Gros, commenta all’Adnkronos l’accordo sui dazi tra Usa e Ue.

Dopo mesi di braccio di ferro, Stati Uniti e Unione Europea hanno infatti raggiunto una intesa che prevede un livellamento al 15% per la maggior parte delle esportazioni europee.

Fuori dal perimetro del negoziato rimangono quelli su acciaio e alluminio.

“Il 15% per le macchine non mi sembra eccessivo, simile a quello per il Giappone”, spiega il professore che argomenta: “Comunque, il nostro 15 % va visto accanto al 45 % per la Cina”.

Il professore invita a guardare che “sono comunque fuori i chips e prodotti farmaceutici. L’Europa non esporta molti chips verso gli Usa”, prosegue Gros.

Sugli aspetti ancora da definire, il professore afferma che “la questione dei farmaceutici è ancora aperta, ma gran parte delle esportazioni di farmaceutici europei verso gli Usa proviene da succursali di imprese americane che esportano spesso attraverso l’Irlanda per risparmiare tasse negli Usa. Questo non crea molta occupazione in Europa”, dice ancora.

Riguardo alle Borse in rialzo, Gros commenta: “Sì, le borse sono positive, ma i commenti, soprattutto in Germania, sono negativi”.

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