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Dalla settimana corta al salario: ecco le prove d’intesa a sinistra | Lo scenario

Settimana corta; salario minimo; sicurezza nei cantieri.

Se il campo largo va coltivato a partire dai temi quello del lavoro è certamente uno dei principali.

Del resto il primo fronte parlamentare che ha visto le opposizioni unite, eccezion fatta per Iv, è stato proprio quello sulla proposta a prima firma di Giuseppe Conte per la soglia minima legale di 9 euro lordi l’ora.

“Il salario minimo può e deve essere un tema unitario”, ribadisce Conte a margine di un convegno promosso dai pentastellati su questo argomento al quale prendono parte, tra gli altri, Pasquale Tridico – ex presidente dell’Inps e candidato M5s alle europee – Elena Pirro e Nunzia Catalfo di M5s, i Dem Susanna Camusso e Arturo Scotto, Tino Magni di Avs.

Durante il convegno Conte rilancia anche un tema identitario per il movimento come quello del reddito di cittadinanza.

“In tutte le Regioni che conquisteremo – fa sapere – andremo a rafforzarlo”.

Nelle stesse ore alla Camera il Pd accende i riflettori sul tema della sicurezza sul lavoro anche in vista della discussione in commissione a Montecitorio del collegato lavoro, così come delle misure previste nel dl Pnrr su questo fronte.

“Dobbiamo lavorare con le altre forze di opposizione – ha detto il capogruppo Dem in commissione Lavoro Arturo Scotto – per fare emendamenti comuni.

Con M5s e Avs in commissione ci coordiniamo costantemente e abbiamo anche tante proposte convergenti, penso a quella che è oggi ancora bloccata per i lavoratori affetti da malattie oncologiche”.

Ma un tema destinato a montare nelle prossime settimane e anche in vista delle europee è anche quello della settimana corta.

M5s ha ottenuto infatti la calendarizzazione della proposta di legge in materia nel maggio prossimo in Aula alla Camera.

“Si è avviata finalmente – dice Scotto – un riflessione sulla riduzione dell’orario di lavoro: i leader hanno parlato e ci sono tre proposte, possiamo lavorare insieme per avanzare alla maggioranza una sfida per costruire un equilibrio avanzato per i lavoratori e la politica”.

Da capire, intanto, quale sarà il posizionamento delle varie forze politiche nei confronti degli annunciati referendum della Cgil su jobs act, precarietà e appalti.

“Quello dei licenziamenti – sottolinea la responsabile lavoro Dem Maria Cecilia Guerra – è un tema in cui la normativa è insufficiente, siamo impegnati a trovare risposte e soluzioni.

Se i referendum della Cgil hanno la funzione di richiamare l’attenzione su questi temi ben vengano”.

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