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Con il Covid il turismo ha perso 200 mila lavoratori | L’analisi

“Con la pandemia il turismo ha perso circa 200 mila lavoratori che si sono orientati altrove e il paradosso è che, nonostante nel 2022 la domanda di lavoro nel settore sia aumentata del 15,4%, mancano le figure adatte a ricoprire i ruoli vacanti con la prospettiva che nei prossimi 5 anni quasi un quarto dei posti di lavoro resterà scoperto”. Lo dice la presidente di Federturismo Confindustria, Marina Lalli nel suo intervento a FareTurismo a Roma.

“A differenza di quanto si possa pensare, il divario non riguarda solo le figure di alto profilo – spiega – ma esiste una grande difficoltà nel reperire cuochi d’albergo, camerieri, tecnici del marketing. Alla questione personale se ne affianca un’altra, se possibile ancor più decisiva nel rilancio del settore: l’aggiornamento delle competenze degli operatori”.

E aggiunge: “Il mismatch fra domanda e offerta di lavoro è un tema che nel nostro Paese è ormai diventato un’emergenza. Il mondo della formazione registra purtroppo una grave carenza strutturale di risorse umane e l’università, salvo poche eccezioni, non è allineata alle esigenze del mondo produttivo.

Per la ricerca di alcuni profili i tempi si sono dilatati, raggiungendo talvolta anche l’anno e determinando conseguenze pesanti sull’erogazione dei servizi e sui bilanci delle imprese che spesso si trovano costrette a prendere i candidati e a formarli in azienda, con costi notevoli, a loro carico”.

Uno dei nodi cruciali è proprio lo scarso raccordo istruzione e occupazione. Di qui il timore, lanciato a più riprese anche da Confindustria, che il sistema scolastico-accademico non sia in grado di soddisfare la richiesta di competenze che proviene dal mondo delle imprese, e più in generale dal mondo del lavoro.

“Ecco perché c’è bisogno di rafforzare le attività di orientamento volte a ridurre il disallineamento fra domanda e offerta. La formazione e la preparazione dei professionisti del turismo nonché il miglioramento della qualità – conclude – è determinante per sostenere la competitività del nostro Paese e FareTurismo rappresenta ormai da anni una preziosa occasione d’incontro per i giovani che devono intraprendere il loro futuro professionale e per gli addetti ai lavori che desiderano mantenersi aggiornati”.

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