«Ogni volta che si trova davanti alla firma di un atto, un sindaco rischia. Se firma, rischia di commettere un abuso d’ufficio; se non firma, rischia di commettere un’omissione di atti d’ufficio. Ritrovarsi sui giornali come un malfattore, e dover abbassare lo sguardo mentre incroci i tuoi concittadini, senza aver commesso reati, è la cosa più brutta che possa accadere a un sindaco. Spesso sbagliamo anche noi politici a valutare i fatti». Lo afferma Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci in un’intervista al quotidiano ‘Libero’.
«In queste condizioni, per noi spendere le risorse del Recovery Plan entro il 2026 sarebbe impossibile. Abbiamo bisogno di personale, chiediamo assunzioni a tempo determinato – continua Decaro -. Certo che confidiamo nella riforma della giustizia che vorrà fare il ministro Cartabia. Abbiamo già scritto al governo e nei prossimi giorni il consiglio nazionale dell’Anci chiederà al premier Draghi un intervento deciso».
«Spesso sbagliamo anche noi politici, che trasformiamo un’indagine in una condanna definitiva. Uggetti è stato assolto, ma quanti lo sanno? Ritrovarsi sui giornali come un malfattore, e dover abbassare lo sguardo mentre incroci i tuoi concittadini, senza aver commesso alcun reato, è la cosa più brutta che possa accadere a chi fa il sindaco. Ogni volta che si trova davanti alla firma di un atto, un sindaco rischia. Se firma, rischia di commettere un abuso d’ufficio; se non firma, rischia di commettere un’omissione di atti d’ufficio».
«Gli ultimi dati dicono che tra il 2016 e il 2017 sono state elevate circa settemila contestazioni per abuso d’ufficio. Per ognuna di esse c’è un amministratore indagato. I provvedimenti definitivi di condanna, nello stesso periodo, sono stati meno di cento. La sproporzione è evidente. Quasi tutti gli indagati sono stati prosciolti dall’accusa; molti, addirittura, nemmeno sono stati rinviati a giudizio».
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