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Allarme ambiente in Toscana: caldo e siccità anomali | Lo scenario

Estate siccitosa (record di 41 gradi a Firenze il 27 giugno), l’ottobre più caldo e più secco dal 1955, un dicembre sempre allarmante ed eventi estremi in aumento.

Dal punto di vista del clima, si legge sul Corriere Fiorentino, la Toscana, nel 2022, non si è fatta mancare niente, e quel che emerge dal report annuale del Consorzio Lamma non è per niente incoraggiante.

Intanto perché è stato l’anno più caldo degli ultimi tre decenni con un rialzo della temperatura media di 1,3 gradi e addirittura di 2,2 rispetto al periodo 1961-1990, con 10 mesi su 12 che hanno registrato valori superiori a quelli attesi.

La distribuzione delle piogge, poi, ha visto una fase di secca tra le più lunghe di sempre (a maggio è sceso addirittura il 57% in meno d’acqua rispetto al solito), interrotta da mesi (agosto, settembre e dicembre) di precipitazioni fin troppo intense.

Il report stilato dal Lamma, dice il suo direttore Bernardo Gozzini, riferisce di “dati poco rassicuranti” e un “quadro climatico che sta rapidamente cambiando”, ma soprattutto deve costituire “un elemento necessario e fondante di ogni piano locale che possa supportare i nostri territori e sistemi produttivi ad adattarsi al clima che verrà nei prossimi 30-50 anni”.

“Come Regione Toscana stiamo lavorando al Piano della transizione ecologica, che darà uno sguardo integrato a tutte le politiche che potranno mitigare e contrastare i cambiamenti climatici” assicura Monia Monni, assessora regionale all’ambiente.

Un piano che “punterà molto sulla geotermia, risorsa rinnovabile che già oggi produce il 35% dell’energia elettrica utilizzata in Toscana, e sullo sviluppo dell’eolico di piccole dimensioni, con un limite massimo di 7 aerogeneratori, oltre che sul fotovoltaico”.

Per Monni “sono fondamentali sia il Masterplan della costa, il Piano dei bacini o il Piano contro il dissesto idrogeologico, oppure il progetto, a cui stiamo lavorando, per la creazione di invasi di natura sia pubblica che privata utili all’agricoltura, ma anche come strumento di contrasto alla siccità”.

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