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[L’intervista] Giacomo Crisci (CEO Palazzo Ripetta): «Cultura e sostenibilità sono le chiavi del nuovo turismo post-pandemico. Ecco gli obiettivi di medio periodo per fare del turismo il volano della ripartenza»

Giacomo Crisci è il CEO della società Residenza di Ripetta s.r.l., azienda che si occupa di sviluppo immobiliare, gestione alberghiera e ristorazione nell’ambito del Gruppo Ginobbi. È anche Amministratore di altre tre società del gruppo che operano nel settore immobiliare e turistico. Il suo sogno è quello di far rinascere l’eccellenza imprenditoriale italiana ispirandosi ai grandi imprenditori del passato. Lo abbiamo incontrato per chiedere la sua opinione sulla situazione del turismo in Italia e sulle opportunità di ripartenza che può rappresentare per una città come Roma.

Durante la pandemia abbiamo imparato l’importanza del turismo per l’economia italiana e quanta parte del PIL italiano viene generata proprio dagli introiti del turismo. Siamo ora ad inizio dell’estate e i flussi turistici sembrano finalmente tornati a un livello importante. Siamo pronti a gestire questo impatto o manca ancora qualcosa?

Tra i settori che hanno subito un impatto più drammatico figura certamente il turismo, proprio perché è venuta meno la mobilità delle persone, la condizione essenziale per la fruizione del servizio, che è stata totalmente negata dal Covid-19. Proprio il turismo, però, può essere in grado di trasformare la crisi in opportunità per il futuro, in modo progressivo. E dobbiamo essere pronti a rispondere alla domanda attraverso diversi strumenti: la digitalizzazione dei flussi, la riprogettazione degli spazi, l’attenzione al cliente focalizzata sulla rassicurazione implicita nell’offerta.

È vero che la pandemia ha cambiato drasticamente il modo di fare turismo, ma ha portato anche a ripensarlo, a incentivare tendenze virtuose che saranno strategiche in futuro: cultura e sostenibilità, ad esempio, rilanciano un turismo unico e più autentico, in grado di valorizzare e salvaguardare il patrimonio delle città e delle realtà locali. Il nostro progetto imprenditoriale, Palazzo Ripetta, mette al centro l’arte e la cultura di un edificio storico, progettato dal famoso architetto Luigi Moretti, con l’intento non solo di dare vita a una struttura alberghiera, ma di valorizzare il patrimonio artistico e culturale del Paese.

Quale ruolo può avere secondo lei il turismo nella ripartenza dell’Italia? Può essere considerato uno degli elementi fondamentali da monitorare per l’effettiva ripresa economica del Paese?

Il turismo può avere e avrà un ruolo cruciale nella ripartenza del Paese, ma bisognerà strutturare una strategia precisa con alcuni obiettivi di medio periodo:

  • Riequilibrio dell’offerta complessiva, ad esempio ottimizzando l’accessibilità dei luoghi di pregio ancora in parte poco conosciuti;
  • Valorizzazione e promozione delle eccellenze italiane ma anche del patrimonio culturale e artistico ‘minore’ (i borghi, ad esempio e le aree meno note delle città) individuando nuovi modi di fruizione per target diversi e cercando di presidiare il dibattito culturale internazionale;
  • Offerta ricettiva. Gli alberghi devono essere aiutati a ripensarsi e riprogettarsi. I temi su cui agire vanno dall’impatto ambientale e responsabilità ecologica, all’efficientamento energetico, ai servizi innovativi, alla digitalizzazione.
Lei è da sempre un paladino del turismo ecosostenibile. Quali sono gli elementi da tenere presenti per assicurare veramente un turismo green?

Anzitutto l’investimento e la pianificazione dell’investimento in modo tale che sia funzionale alla trasformazione e alla transizione green. Noi cerchiamo di realizzare strutture che consentano di offrire esperienze a impatto zero sull’ambiente e sui luoghi nei quali la struttura sorge. Abbiamo un ruolo da svolgere nella sostenibilità e possiamo farlo attraverso l’attuazione di best practices quotidiane.

Ad esempio, nel nostro albergo ci assicuriamo che: l’energia sia 100% verde e proveniente da fonti rinnovabili; che vengano usati prodotti ecolabel per le pulizie e raccolta differenziata; i set di cortesia nelle camere e suite siano prodotti eco-bio e parabeni free, che la stampa di brochures e cataloghi carta riciclata ed ecologica e inchiostri vegetali, tessuti naturali e locali ecc.

Che tipo di sostegno si aspetta dalle istituzioni per poter rendere realmente concreto il turismo ecosostenibile? Quali sono le priorità su cui è necessario intervenire?

Il turismo è una delle voci più importanti del PIL di molti paesi sviluppati e la voce principale del PIL di molti paesi in via di sviluppo. È un’industria che genera milioni di posti di lavoro e nella quale una buona parte dei guadagni generati rimane alle comunità locali.

Nonostante la fase di arresto dovuta al COVID 19 questa industria è in crescita e, proprio per questo, è importante salvaguardarla e far sì che, a sua volta, aiuti a salvaguardare l’ambiente: la priorità è focalizzarsi su un turismo ambientale, ecosostenibile e responsabile ed è lì che si dovranno concentrare anche gli interventi delle istituzioni, con precise analisi, pianificazioni e messa in atto di soluzioni efficaci.

Altro elemento essenziale nel suo modo di fare impresa è il rispetto e il sostegno del Made in Italy, che nel nostro Paese ha grande importanza ed è un simbolo che ci contraddistingue nel mondo. Quale slancio iniziative come la sua possono dare anche al Made in Italy?

L’eccellenza italiana può fare da volano al rilancio dell’economia del Paese, sono convinto che possa e lo farà. Le nostre imprese hanno una grande capacità di adattamento e flessibilità, cosa che le rende capaci di offrire un servizio quasi su misura per ciascun cliente.

A Palazzo Ripetta cerchiamo di conciliare la tradizione e l’eccellenza del Made in Italy con i nuovi trend di mercato – digitale, innovazione, sostenibilità: vogliamo che i nostri ospiti vivano un’esperienza unica ed esclusiva, per questo abbiamo selezionato materiali e prodotti italiani che, insieme alle persone del nostro staff – cuore pulsante di Palazzo Ripetta – faranno la differenza.

Ora una nuova sfida, quella di Palazzo Ripetta nel cuore di Roma, un investimento di circa 20 milioni di euro. Palazzo Ripetta può diventare il simbolo della ripartenza di una città importante ma problematica come Roma?

L’intento non è solo quello di dare alla città un nuovo punto di riferimento con un edificio di grande pregio, ma anche di raccontare una nuova idea di hotellerie con al centro l’arte, la storia e cultura del nostro Paese.  Sono nato e cresciuto a Roma e ho visto con i miei occhi quello che la pandemia ha fatto alla città e soprattutto al settore alberghiero, tra i più colpiti.

Per questo, sono contento di poter fare la mia parte: Roma è sempre vista come una città bellissima ma piuttosto “statica”, io credo invece che con le sue bellezze si possa fare molto, che sia giusto utilizzarle in senso buono, propositivo e metterle a servizio delle persone. Questo è il lavoro che stiamo portando avanti con Palazzo Ripetta.

Stando a Roma è necessario coniugare qualsiasi iniziativa imprenditoriale con il rispetto dell’arte e della cultura che da secoli contraddistinguono la capitale. Come ci è riuscito?

Cultura, arte e impresa sono dimensioni che, storicamente hanno sempre dialogato tra loro. Quando l’arte è stata incentivata e le è stato dato il giusto valore, grazie all’intervento di famiglie e/o di imprese, anche l’aspetto economico ha goduto di un effettivo miglioramento. Roma, da questo punto di vista, ‘facilita’ le cose: è un immenso museo a cielo aperto e valorizzarne le bellezze artistiche e culturali è un impegno importante, nonché doveroso.

Il nostro progetto ha l’obiettivo di far proseguire il viaggio tra le meraviglie della città anche all’interno dell’albergo, offrendo la possibilità di ammirare diverse opere d’arte all’interno degli spazi comuni come in un continuum del tour. ‘What a wonderful Rome’ è il claim che guida la nostra volontà di creare un’impresa nella città che sia anche per la città, che contribuisca quindi a valorizzare il bello e il meglio del luogo che ci ospita e le sue eccellenze.

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