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Ecco 2,2 miliardi dal PNRR per le Comunità energetiche rinnovabili nei Piccoli Comuni | L’analisi

«Il decreto attuativo delle Comunità Energetiche Rinnovabili è quasi pronto e sarà pubblicato nelle prossime settimane», ha dichiarato il viceministro all’Ambiente e Sicurezza energetica, Vannia Gava. Sono 2,2 i miliardi provenienti dal Pnrr e destinati alla realizzazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer) nei Comuni italiani sotto i 5 mila abitanti. Incentivi che attualmente sono al vaglio della direzione Concorrenza della Commissione europea ma che dovrebbero essere messi nero su bianco entro metà febbraio.

Attualmente le Cer in Italia sono regolate dal Decreto Milleproroghe, in particolare dall’articolo 42-bis che introduce la possibilità di creare le Energy Community e di formare progetti di autoconsumo collettivo di energia proveniente da fonti green e formare così una comunità energetica. Il 2022 era terminato con la consultazione pubblica, lanciata dal Mase, sullo schema di decreto per impianti fino a 1 megawatt dedicati alle Cer. Al termine della consultazione, è seguita la delibera Arera del 27 dicembre sul testo unico, nel quale vengono delineate sia le modalità per valorizzare l’autoconsumo diffuso, sia “indicazioni chiare e semplificazioni procedurali”.

Nel testo, identificato con l’acronimo di “Tiad” (testo integrato autoconsumo diffuso), viene precisato che tutte le società di distribuzione di energia elettrica dovranno rendere pubbliche sui propri siti le mappe che individuano le aree che ricadono sotto la stessa cabina primaria, così da rendere più lineare l’avvio di nuove comunità energetiche. Il Tiad diverrà applicativo a partire dal prossimo 1° marzo, motivo per cui tutte le specifiche riguardanti le mappature dei siti dovranno essere pronte entro il 29 febbraio e, successivamente, pubblicate sul sito del Gse.

Con il nuovo provvedimento le Cer Italiane potranno ottenere un beneficio tariffario per 20 anni gestito dal Gse, con un corrispettivo unitario e una tariffa premio. «I 2,2 miliardi della misura Pnrr sulle Comunità Energetiche potranno essere concessi a fondo perduto», ha detto il ministro per l’Ambiente Pichetto, annunciando che l’Italia è riuscita a ottenere dalla Commissione Europea il via libera all’utilizzo della misura nella modalità a fondo perduto anziché del prestito.

«Il percorso è stato articolato», ha aggiunto Gava, «poiché è stata necessaria una lunga consultazione con Arera oltre ad un partecipato confronto pubblico conclusosi nel dicembre scorso, che ha definito il contingente di 5GW e le quantità e modalità di calcolo». Si tratterà dunque di realtà più incisive di quelle sperimentate fin ora, perché con la legge del 2021 è stata incrementata la capacità installata oltre che ampliata l’area territoriale dove possono sorgere le Cer.

Secondo la guida Enea sulle Cer in Italia, le stime prevedono che entro il 2050 circa 264 milioni di cittadini europei diventeranno dei prosumer. A maggio 2022 le Comunità Energetiche operative e presenti in Italia sono risultate 35, 41 sono in progetto e 24 stanno muovendo i primi passi verso la costituzione, per un totale di 100 Energy Community mappate da Legambiente, che si trovano principalmente in Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia. Gli operatori del settore sono ora in attesa dei bandi per l’assegnazione dei fondi del Pnrr, nei quali dovrebbero emergere i requisiti per accedere al fondo perduto.

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