Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Venanzio Postiglione (Corriere della Sera): «Il centrodestra è diviso e il caso lombardo lo ha certificato»

Nell’analisi post voto il caso lombardo è emblematico. Ne parla Venanzio Postiglione sul Corriere della Sera: “La Lega Nord doveva diventare la Lega d’Italia. Nazionale e vincente, porti chiusi e urne piene. Non ha conquistato l’Italia e ha quasi perso il Nord.

Il centrodestra doveva spaccare tutto nella lunga marcia verso le Politiche del 2023, la prova generale di una vittoria già scritta: prima si è incartato nelle grandi città, a cominciare da Roma e Milano, e domenica è caduto nei centri medi e simbolici, a partire da Verona e Parma.

La prima lettura in queste ore, è semplice e consolatoria – osserva l’editorialista – abbiamo perso perché litighiamo e siamo divisi: rifacciamo un vertice e torniamo belli come non mai. La seconda lettura è più sofisticata e quindi più complicata.

Abbiamo perso la bussola prima ancora che le elezioni: non si capisce chi è il leader, quale è il programma, come nascono i candidati, non si capisce il rapporto vero con il governo di Mario Draghi, non si capisce neppure se Putin ha torto marcio, un po’ ha ragione oppure tutte e due le cose a giorni alterni.

Una volta si chiamava linea politica: l’espressione è fuori moda, ha il sapore del secolo scorso, ma la sostanza è rimasta. Con una aggravante. Governare un domani l’Italia senza (o contro) tante città renderebbe la partita di gran lunga più difficile.

La Lombardia è il caso nel caso. Tra i capoluoghi, il centrodestra guida solo Pavia e Sondrio. Sul piano politico era la fortezza senza paura della Lega e anche del Carroccio più Berlusconi messi assieme.

Ora i lumbard, come venivano definiti un tempo, barcollano. E il Cavaliere perde anche a Monza, dopo aver portato la squadra in serie A e aver investito tempo e risorse: la sconfitta in casa brucia sempre di più.

Sospesi tra Putin e Bruxelles, in bilico tra Salvini e i moderati, Silvio Berlusconi e una fetta di Forza Italia rischiano di smarrire il centro mentre metà dei partiti corre al centro. La politica ha ragioni sue che la ragione non conosce.

Lo stesso successo di Giorgia Meloni può continuare in uno schieramento che vince oppure svanire in un’alleanza perdente, come è avvenuto nelle città. Non è proprio la stessa cosa.

Che c’entri o non c’entri con queste elezioni – conclude Postiglione – le divisioni del centrodestra sulla Russia, sul governo, sull’Europa sono un fatto. Replicare che il centrosinistra ha problemi simili è sicuramente vero e si vede tutti i giorni, ma non porta da nessuna parte”.

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.