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Valdis Dombrovskis (Vicepresidente Commissione Europea): «Se la crisi peggiora arriveranno nuovi aiuti dall’Ue»

Se i 750 miliardi del Recovery Fund approvati a luglio non saranno sufficienti ad affrontare la crisi determinata dalla pandemia di  covid-19, “siamo pronti a reagire con nuove proposte”. Lo ha detto Valdis  Dombrovskis, vicepresidente esecutivo della Commissione europea, in  un’intervista alla Stampa.

L’importante è far partire al più presto il piano: Bruxelles spera di poter erogare i primi fondi “entro la fine della primavera”, ma è necessario che l’iter legislativo si concluda al più presto. Sul patto di stabilità, secondo Dombrovskis ci vorrà “molto tempo” per riscrivere le regole, ma quelle vecchie non potranno rimanere  sospese in eterno e torneranno in vigore appena possibile.   

Nelle prossime settimane la Commissione presenterà le previsioni  economiche autunnali. Alla domanda se ci sarà una netta revisione al  ribasso, “quelle precedenti erano basate sul fatto che le misure restrittive sarebbero state applicate soltanto nella prima parte dell’anno. Ma purtroppo stiamo vedendo che non è così: c’è una seconda ondata, gli Stati stanno reintroducendo misure restrittive e questo certamente si rifletterà nelle nostre previsioni. Ci sarà certamente un effetto”, ha precisato.   

“Il quadro è complesso, non è tutto a tinte fosche. Per esempio, in termini di occupazione la situazione non è così negativa come ci aspettavamo all’inizio. A livello economico probabilmente ci sono segnali positivi sul terzo trimestre, anche se devono essere ancora confermati. Ma al tempo stesso la situazione sanitaria si sta deteriorando e questo avrà un effetto”.

Sul Recovery, “la priorità in questo momento è far partire il piano. Perché bisogna ancora finalizzare il processo legislativo, ratificare la decisione in tutti i parlamenti nazionali, i governi devono ancora disegnare i loro piani nazionali. Stiamo parlando di un pacchetto considerevole: 1.800 miliardi tra il bilancio Ue e il piano Next Generation Eu. Per questo – ha sottolineato Dombrovskis – è importante che i soldi arrivino alle economie. Certamente continuiamo a monitorare la situazione da vicino e restiamo pronti a reagire con nuove proposte, se necessario”.   

“Noi speriamo di essere in grado di erogare i fondi nella prima parte del 2021, entro la fine della primavera. Ma per far sì che ciò accada è  importante che il processo legislativo si concluda. Per questo faccio appello al Consiglio e al Parlamento Ue affinché si arrivi a un accordo  rapidamente: l’economia Ue ne ha bisogno. Sollecito poi i governi a  ratificare la decisione. Il tempo stringe: prima arriveranno i soldi e  meglio sarà per le nostre economie”.   

Alla domanda su cosa possono fare i governi che hanno bisogno di fondi,  Dombrovskis ha ricordato che “il Recovery Fund arriva dopo altre misure  decise per una risposta immediata alla crisi: Sure, il fondo della Bei,  l’iniziativa per riprogrammare i fondi Ue e il Mes. Si tratta di strumenti già a disposizione, pronti ad aiutare gli Stati. La linea di credito del  Mes è fatta su misura per questa crisi. Non ci sono condizionalità e l’unico prerequisito è che i soldi siano usati per spese sanitarie dirette e indirette. Spetta ai singoli governi dell’Eurozona decidere se utilizzarla: in caso di necessità, i soldi sono già a disposizione”.    

In merito all’aumento esponenziale dei deficit e dei debiti pubblici,  “è importante che le misure di sostegno all’economia siano mirate e  temporanee proprio per evitare una situazione in cui le traiettorie fiscali post-crisi diventino insostenibili. Dobbiamo bilanciare con attenzione l’esigenza di politiche per superare la crisi con la necessità di assicurare sostenibilità di bilancio a medio-termine, riducendo i deficit e i debiti”.

Passata la crisi, andrà riformato il patto di Stabilità: “la revisione delle regole è in corso. C’è una consultazione pubblica, al termine della quale ci torneremo a confrontare per vedere che tipo di aggiustamenti saranno necessari. Ma in ogni caso non cambieranno quelli che sono i nostri obiettivi: supportare le politiche di bilancio e garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche”.   

Alla domanda se le regole dell’attuale patto di Stabilità resteranno sospese fino a quando non sarà completata la riforma, “trovare un  consenso richiederà molto tempo. Fino a quando non ci sarà un’intesa sulle nuove regole, continueremo ad applicare quelle vecchie. Credo che questo sia molto chiaro. La clausola che sospende il patto può rimanere attiva solo fino a quando c’è una grave recessione nell’intera Ue”, ha concluso. 

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