Anche per quanto riguarda i comportamenti e i modi della mobilità quest’anno, con la pandemia, «è stato un acceleratore di tendenze e quindi anche di rottura». Così il presidente del Cnel Tiziano Treu, in un webinar sul 17esimo rapporto Audimob 2019-2020 di Isfort, osserva quali cambiamenti sono avvenuti nel settore dei trasporti nell’ultimo anno.
Ora, spiega, si vedrà «quanto questi comportamenti sono destinati a consolidarsi, confermarsi o essere dei fenomeni passeggeri». Ad esempio, afferma Treu, «mi domando se sarà proprio stabile questa tendenza alla riduzione della mobilità e verso forme di mobilità di prossimità. In realtà leggo che, in giro per il mondo, ci sono segnali che, superata la fase acuta e con una forte vaccinazione, la mobilità di medio, lungo raggio potrà riprendersi. Quindi l’osservazione deve continuare, attenta, prima di fare conclusioni affrettate».
Sotto il profilo della sostenibilità, Treu osserva quanto questo sia «legato non solo alle infrastrutture, alle scelte pubbliche, ma anche alle scelte individuali». E quindi «i comportamenti individuali, anche micro, vanno osservati».
Tra i dati del rapporto, il presidente del Cnel è stato colpito dal fatto che «c’è un balzo della mobilità dolce a scapito della mobilità collettiva: beh questo è un problemaccio. La mobilità dolce, per quanto cresca, ha riguardato numeri modesti, tutti quanti dicono che lo smart working avrà degli impatti massicci».
Secondo il rapporto, la mobilità dolce è cresciuta di 8 punti (dal 24,1% al 32,7%), quindi nel 2020 ci si è spostati molto di più a piedi e in bicicletta, mentre si è dimezzato l’uso dei mezzi pubblici e sharing (dal 10,8% al 5,4%).
Al di là di questo, conclude, «il problema del trasporto pubblico è fondamentale, è sempre stato travagliato. Non possiamo semplicemente registrare questo crollo di fronte a una mobilità dolce, per quanto questa sia lodevole, bisognerà rendere dolce anche il trasporto collettivo, cosa certamente non semplicissima».