Analisi, scenari, inchieste, idee per costruire l'Italia del futuro

Davide Tabarelli (Sole 24 Ore): «Urgente tetto al prezzo del gas, per salvare le bollette di imprese e famiglie»

«Il tentativo di porre un tetto al prezzo del gas va fatto», nonostante tutte le difficoltà che potrà comportare. A dichiararlo è Davide Tabarelli che spiega il perché: «Tutti vorremmo che i mercati funzionassero senza intervento, liberamente, grazie alla virtù della mano invisibile, ma questo accade, di solito, in condizioni normali, mentre quando arrivano eventi eccezionali, come una guerra, le cose cambiano. I prezzi esplodono. Giustamente ci sta provando da mesi l’Italia, il paese che è più esposto all’instabilità al rialzo delle quotazioni, perché quello che usa più gas nella produzione elettrica».

«Noi italiani, che abbiamo inventato la partita doppia» osserva il presidente di Nomisma Energia in un’analisi sul Sole 24 Ore «possiamo affermare quello che potrà sembrare una banalità, ma che è un fondamento dell’economia, ovvero che i prezzi sono sempre sommatorie di costi e che i mercati, e chi li regola, devono sempre tenerne conto. Va fatto a livello europeo, perché se fosse fatto solo in Italia, allora il gas che ci serve smetterebbe di arrivare e andrebbe dove il prezzo è più alto».

Tuttavia, spiega, Tabarelli, «l’idea non piace a olandesi, tedeschi (e anche ai norvegesi). Un tetto ai prezzi va anche a vantaggio dei produttori, che non hanno mai l’interesse di creare troppi problemi al cliente, perché il loro obiettivo, avendo abbondanza di gas, è quello di garantire stabilità nel tempo dei consumi. Occorre insistere con gli altri venditori fuori dall’Europa, in particolare con la Sonatrach dell’Algeria e il Qatar, ma anche con Gazprom, la società russa più occidentale, che adesso ha interesse, lontano dall’oligarchia di Mosca, a mantenere buone relazioni con i suoi clienti che conosce da mezzo secolo».

«Storicamente, la logica delle relazioni fra produttori e consumatori si basava sul fatto che il prezzo dovesse riflettere il valore del gas al consumo ed in passato questo era quello di sostituzione dei prodotti petroliferi, il gasolio nel riscaldamento e l’olio combustibile nell’industria, logica che spiegava le formule legate al petrolio. Oggi i prodotti petroliferi al consumo sono stati sostituiti dal gas, mentre il suo valore è affidato al TTF (Title of Transfer Facility), mercato che, tuttavia, è troppo poco liquido per reggere la responsabilità dell’intera struttura dei prezzi dell’energia, gas e elettricità, dell’Ue. È un atto ardito, ma dovuto» conclude «di fronte alle bollette delle famiglie e alle fatture delle imprese, dell’Italia e dell’Europa».

SCARICA IL PDF DELL'ARTICOLO

[bws_pdfprint display=’pdf’]

Iscriviti alla Newsletter

Ricevi gli ultimi articoli di Riparte l’Italia via email. Puoi cancellarti in qualsiasi momento.

Questo sito utilizza i cookie per migliorare l'esperienza utente.