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Stefano Besseghini, presidente Arera: “Le tariffe della luce scenderanno, le bollette saranno semplificate” | Lo scenario

Dopodomani l’Arera comunicherà le tariffe delle bollette della luce per la maggior tutela relative al secondo trimestre.

Sarà l’ultimo aggiornamento tariffario dell’Autorità guidata da Stefano Besseghini dal 2018: il primo luglio finisce l’era del regime tutelato dell’energia elettrica.

“La tutela ha permesso di avere un bilanciamento del meccanismo di scelta e di offrire un prezzo efficiente, che ha sempre garantito un benchmark”, ha detto Besseghini in un’intervista al Corriere della Sera, spiegando che “per il secondo trimestre mi aspetto tariffe in calo.

Sia perché c’è una riduzione dei prezzi del gas, a cui la luce è in qualche modo legata, sia perché il secondo trimestre ha consumi minori.

Il trend per il resto dell’anno è abbastanza stabile, anche per il gas, grazie all’inverno mite e agli stoccaggi ancora pieni”.

Da luglio chi è in tutela entrerà automaticamente nel Servizio a Tutele Graduali, che in base all’esito delle aste avrà uno sconto del costo di commercializzazione, circa 130 euro l’anno.

Si può rientrare in tutela “fino al 30 giugno.

Abbiamo fatto raccomandazioni agli operatori e verificato che i processi per il rientro siano efficienti.

Ma non notiamo un controesodo significativo”, ha aggiunto.

Per quel che riguarda i vulnerabili, Besseghini ha spiegato che “il servizio di tutela della vulnerabilità durerà per sempre con tariffe stabilite mensilmente dall’Arera.

I clienti dal primo luglio saranno ancora forniti dagli esercenti la Tutela, poi saranno assegnati con aste che si svolgeranno a inizio 2025 e che terranno conto dei lavoratori dei contact center.

Per questa finestra di tempo, dalla fine della tutela all’assegnazione delle aste, sarà fatta una riflessione sulla componente di commercializzazione”.

Rispondendo a una domanda su come saranno e quando arriveranno le nuove bollette 2.0 Besseghini ha detto che “stiamo provando a rendere ancora più evidente il costo del KWh della luce e dei metri cubi del gas perché questa componente variabile ora si vede solo nelle bollette di dettaglio.

Il consumatore deve poter essere consapevole di quanto paga.

Un altro aspetto è quello dell’omogeneità nelle informazioni affinché i consumatori possano confrontarle facilmente come quando fanno benzina.

Vorremmo arrivare a una sorta di ‘scontrino dell’energia’, sintetico e simile per tutti gli operatori.

Pensiamo di approvare la delibera tra luglio e settembre a cui seguirà un periodo di adeguamento”.

Le bollette sono composte dalla spesa per la materia prima, dal costo di trasporto e gestione del contatore e dagli oneri generali di sistema (all’80% circa gli incentivi alle rinnovabili), oltre che dalle imposte.

Besseghini ha spiegato che “la materia prima dipende dal mix energetico che per il nostro Paese è costoso.

Per il costo di trasporto dei Transmission System Operator (Terna e Snam, ndr) rafforzare le infrastrutture rientra nei piani di sviluppo perché ad esempio nell’elettricità la generazione sarà sempre più distribuita.

Potrà esserci un aumento per l’infrastrutturazione necessaria, ma arriveranno alcuni meccanismi (il Ross, per un riconoscimento dei costi basato sulla spesa totale per trasporto gas, trasmissione, distribuzione e misura elettrica e il Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico) allo scopo di efficientare i nuovi investimenti.

Per gli attuali incentivi alle rinnovabili, la curva è in calo e da 9 miliardi all’anno scenderemo a 2-3 miliardi fino ad azzerarli dal 2030″.

“Vedremo a quanto ammonteranno” gli incentivi sulle nuove tecnologie, come eolico off shore e agrivoltaico.

“Si profilano non come sussidi ma come contratti per differenza, che daranno cioè un prezzo stabile e in questo modo il rischio-costo che il sistema si carica sarà più controllabile”, ha concluso.

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