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Silvio Berlusconi (Leader Forza Italia): «Stavolta sono io a dire “fate presto”»

«Non sono così convinto che questo governo cada, ma se cadrà la cosa più probabile mi sembra un altro esecutivo nell’ambito della stessa maggioranza». Lo sostiene il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che, intervistato dal Direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, confida di essere preoccupato per le sorti del Paese.

«Questa volta sono io a dire “fate presto”, come nel 2012 gridava qualche titolo di giornale, ansioso di sostituire il nostro governo, l’ultimo fino ad oggi scelto dagli italiani alle urne. Trovo francamente avvilente che, mentre la pandemia miete vittime ogni giorno, l’economia è in ginocchio, il Paese bloccato, c’è una campagna vaccinale di proporzioni mai viste da organizzare, bisogna predisporre un piano credibile per l’utilizzo del Recovery Fund, la politica italiana sia concentrata su manovre parlamentari, tattiche di palazzo, discussioni interne ai partiti della maggioranza».

È il teatrino della politica, come lei lo definiva nel 1994. «Come sempre, purtroppo, la politica – Cinque Stelle compresi – è lontana dalla realtà del Paese. Questo purtroppo non è mai cambiato. Però ora siamo nel pieno dell’emergenza più grave del dopoguerra, e quindi il fatto che la politica rimanga ripiegata su sé stessa è ancora più grave». Forza Italia è davvero diversa? «Mi limito a dire questo: noi abbiamo offerto la nostra collaborazione senza condizioni e senza voler essere in alcun modo coinvolti nell’attività di governo».

Qual è la via d’uscita? «La via d’uscita più lineare sarebbe naturalmente quella di ridare la parola agli italiani. Temo che l’emergenza Covid la renda problematica, perché si determinerebbe una lunga paralisi mentre occorre assumere delle decisioni urgenti, come quelle sul Recovery Fund. C’è poi l’aspetto sanitario: è possibile svolgere la campagna elettorale e le operazioni di voto senza far dilagare i contagi? Su questo la risposta spetta agli operatori sanitari. Il capo dello Stato, nel caso, lo terrà presente».

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