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Serve una Scuola di alta Formazione nel settore delle costruzioni. Ecco il nostro progetto

Ritengo sia arrivato il momento di pianificare un progetto pilota di Scuola di alta Formazione nel settore delle costruzioni, ossia la costruzione di una proposta in materia di alta formazione professionale da strutturare, e realizzare, in collaborazione, tra gli altri, con gli enti regionali.

L’ANCE da anni svolge anche un ruolo di osservatorio con indagini specifiche sui fabbisogni di figure professionali da parte delle imprese nel settore delle costruzioni anche con il coinvolgimento dei nostri Organismi Paritetici quali le Scuole  Edili ed i Comitati Paritetici per la sicurezza e la prevenzione nei luoghi di lavoro.

Da queste analisi, emerge la carenza di diverse figure professionali, quali, ad esempio, maestranze specializzate, tecnici e dirigenti di impresa.

La domanda delle costruzioni, ha subito, negli anni, dei notevoli cambiamenti dovuti a diversi fattori tra i quali cito:

– la liberalizzazione dei mercati, che ha offerto nuove opportunità di lavoro;

– l’evoluzione del costruito orientato alle nuove tecnologie, alla green economy, alla sostenibilità ambientale ed economica dei progetti;

– lo sviluppo delle manutenzione straordinarie, orientate al recupero secondo i più elevati standard di settore;

– la crescente richiesta di interventi tecnologici contro il dissesto idrogeologico;

– il recupero di interi abitati distrutti da eventi calamitosi e, in particolare, il recupero e la ristrutturazione di edifici storici e monumentali;

– il passaggio dall’opera al servizio, per cui l’impresa è chiamata a fornire anche un insieme di servizi che vanno dalla progettazione alla valutazione economica di investimenti alla gestione e manutenzione dei beni realizzati

– la contrazione della spesa pubblica e la necessità per gli operatori di attivare innovative modalità di intervento e di collaborazione pubblico –privato.

– non per ultimo la grave crisi del settore che ormai si protrae da oltre 10 anni. Infatti tra diretti ed indiretti il settore ha perso circa 1.000.000 di addetti che non ha permesso il ricambio generazionale, subendo di conseguenza una forte perdita di operai altamente professionali.

Di conseguenza, è mutata anche la domanda interna di risorse umane, i lavoratori del settore devono saper affrontare i cambiamenti  nelle fasi lavorative, nella conoscenza dei materiali e delle tecnologie da impiegare, nelle procedure di intervento in cantiere, nell’organizzazione logistica e per la sicurezza, nella gestione, nel sistema di produzione, nei rapporti con i committenti.

Sono sempre più necessarie figure professionali specializzate che coniugano diverse esigenze di lavorazione, di realizzazione e di gestione, in relazione all’evolversi della domanda.

La motivazione generale del progetto pilota risiede, pertanto, nella sperimentazione di un  percorso formativo integrato ed innovativo, secondo un corso di studi, orientato al settore delle costruzioni, per la formazione di maestranze, di tecnici specializzati e di dirigenti di impresa al fine di garantire la migliore occupabilità ed anche per accompagnamento al lavoro autonomo e per la  creazione di nuove imprese.

Si può ipotizzare un percorso di studi, di cinque anni, ad indirizzo liceale da integrare anche con un indirizzo tecnico e professionale da completare in maniera organica con stage in azienda.

Immagino una scuola residenziale, a tempo pieno, dove gli studenti, nel contesto generale della didattica, liceale e professionale, possano seguire una prima fase di formazione  tecnico pratica con addestramento sul campo, tramite le scuole edili, utile al conseguimento di un profilo base nell’ambito della maestranza specializzata per poi crescere di livello tecnico fino ad ottenere un riconoscimento anche quale dirigente di impresa da poter sviluppare, a discrezione degli studenti, in un successivo percorso universitario.

E’ ormai scaduto il tempo dell’edilizia spontanea ed improvvisata, il mercato è sempre più esigente e le responsabilità sono sempre più rilevanti.

Anche per i giovani è importante far passare il messaggio che l’edilizia è un settore professionalizzante che offre diverse opportunità, oltre a considerare il fatto che i livelli retributivi sono di standard elevati.

Un effetto diretto per i partecipanti al progetto di formazione, sarà che, grazie alle acquisite conoscenze e professionalità, potranno più facilmente inserirsi nel mondo del lavoro; un secondo effetto sarà l’aumento della competitività dell’impresa edile la quale troverà al suo interno figure e professionalità capaci di affrontare le innovazioni procedurali e tecniche oltre che interagire, con i committenti pubblici e privati, attraverso soluzioni sempre più efficaci e performanti.

L’obiettivo è promuovere al massimo l’occupazione di qualità rispondendo ai bisogni espressi dal mercato del lavoro.

Il fabbisogno di professionalità da parte del nostro settore deriva anche dal fatto che le imprese edili sono tutte di medie e piccole dimensioni e, nella figura del  titolare, quasi sempre, si racchiudono tutti i ruoli decisionali ed organizzativi dell’impresa stessa. Poiché in questi ultimi anni, il settore delle costruzioni, nel campo normativo, procedurale e dei meccanismi finanziari, ha subito radicali trasformazioni, il costruttore tradizionale non è più in grado di poter essere sempre aggiornato e competitivo in un contesto in continua evoluzione.

Il settore delle costruzioni, inoltre, è stato finora “precluso” alle categorie svantaggiate o meno presenti, quali le donne, per una serie di difficoltà e problematiche connesse, tra l’altro, anche all’attuale organizzazione dell’impresa edile.

Questa situazione, di fatto, ha impedito un attivo inserimento sia delle donne che dei portatori di handicap. I nuovi scenari del mercato delle costruzioni prefigurano, invece, anche per le piccole imprese, modelli organizzativi più articolati nei quali l’impresa di costruzione è obbligata ad assumere anche il ruolo di “promotore” con necessità di figure manageriali diverse che, insieme all’uso di tecnologie avanzate, consentono anche l’inserimento di soggetti appartenenti a categorie di lavoratori attualmente meno presenti.

All’apice dell’intervento formativo, l’allievo dovrà conoscere anche la struttura del mercato del settore delle costruzioni, gli scenari ed i modelli organizzativi, le nozioni, in termini di marketing,  necessarie per analizzare il mercato edilizio, la normativa di settore, gli strumenti operativi per i finanziamenti agevolati, le nozioni riguardanti l’organizzazione e la gestione del cantiere,  gli strumenti per la creazione di impresa ed il lavoro autonomo.

L’innovatività del progetto pilota è già evidente dal partenariato che si intende attivare attraverso una stretta collaborazione tra la Regione, un istituto di formazione l’ANCE, anche con le strutture deputate quali scuole edili e cpt, il Consorzio ISEA,   le imprese.

Ciascuno dei soggetti indicati, ognuno secondo competenza e professionalità, ha molto da offrire al progetto pilota in termini di:

– definizione della didattica;

– integrazione tecnico pratica del percorso di studi;

– sensibilizzazione dei giovani anche con incentivi alla adesione;

– sostegno economico di partecipazione rispetto ai meno abbienti;

– collegamento diretto con il mondo del lavoro;

– inquadramento del percorso in un contesto di riconoscimento a livello europeo.

In estrema sintesi, sono tutti enti che contribuiranno,  per finalità, vocazione e competenza alla migliore formulazione ed attuazione della proposta, secondo un accordo di programma operativo da definire.

Sotto questo punto di vista, quindi, i contenuti dei moduli formativi e di applicazione pratica in cantiere potranno essere strutturati affrontati ed illustrati da diversi punti di vista, e, sicuramente, contribuiranno a rendere la formazione  coerente con le esigenze del mercato del lavoro nel settore delle costruzioni.

Per quanto riguarda poi, i contenuti, è pacifico che a causa delle innovazioni introdotte in campo normativo e finanziario nel settore delle costruzioni e delle modifiche nel mercato, la formazione tradizionale, monodisciplinare, anche di grado elevato, non è più in grado di soddisfare le esigenze delle imprese di costruzioni.

Al progetto dovrebbe essere data, proprio per questo scopo, notevole importanza anche alle “testimonianze” di imprenditori edili che portano ed analizzano i successi e/o le difficoltà della propria azienda ed alle attività di stage in vista di conoscenza per occupazione stabile.

Tra gli obiettivi dello stage rilevo, inoltre, quello di mettere a frutto quanto appreso durante il corso, favorire l’apprendimento sul campo di tecniche operative e di strumenti di management.

Esso deve rappresentare un momento di costruzione di competenze acquisite sul “campo” per l’intrapresa di nuove iniziative, grazie ad un confronto diretto e costante con le reali problematiche pratiche, gestionali ed organizzative.

Con queste prime indicazioni ho inteso definire il contesto nel quale, se possibile, inquadrare, con la collaborazione di tutti i soggetti a vario titolo interessati, il progetto di studi pilota che deve affermarsi quale percorso ambizioso ed innovativo ma, soprattutto, utile per favorire l’occupazione e migliorare la competitività delle imprese.

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